Anche gli alcolici artigianali stanno vivendo un boom di popolarità, come, in precedenza, la birra, secondo quanto rivela una nuova ricerca degli specialisti di mercato della Mintel: infatti nel 2016, il 15%, 1 lancio su 7, era catalogato come artigianale, mentre nel 2011 solo 1 su 20 (il 5%) grazie alla forte richiesta da parte dei consumatori.
I lanci di alcolici artigianali sono aumentati del 265% a livello globale tra il 2011 e il 2015 con gli Stati Uniti a guidare questa tendenza. Di tutti i prodotti lanciati in questo periodo, la metà (49%) è stata registrata negli Stati Uniti, mentre il 42% in Europa; solo il 4% in America Latina e il 3% nell’Asia Pacifica.
Circa metà dei consumatori negli Stati Uniti (55%) è concorde nell’affermare che i marchi artigianali sono di qualità superiore, come pure in Francia (55%), in Italia (53%), in Germania (50%) e in Polonia (46%), mentre in Gran Bretagna il 37% dei consumatori è disposto a pagare di più per le varianti artigianali.
Gli alcolici artigianali stanno crescendo rapidamente nei mercati maturi dove i consumatori son alla ricerca di offerte “speciali”. Nonostante sia un settore relativamente piccolo, gli alcolici artigianali stanno ampliando la loro offerta in risposta alla domanda per marchi più autentici, più distintivi, più locali, più interessanti e meno elaborati.
I whisky, nel 2015, rappresentano il 43% dei lanci totali degli alcolici artigianali (37% nel 2011), ma i gin, sempre nel 2015, hanno fatto registrare il 23% rispetto al 9% del 2011.
La ricerca di Mintel mette in evidenza che sono i Millenial a guidare la richiesta di alcolici artigianali nel mondo: il 75% dichiara che i marchi artigianali sono di qualità superiore e il 34% è disposto a pagare di più. Inoltre, circa metà dei Millenial tedeschi (46%) dichiara che l’alta qualità è un fattore importante che influenza le scelte d’acquisto.
Soprattutto negli Stati Uniti, il settore degli acolici artigianali sta esplorando il mondo degli aromatizzati. Infatti, il 47% dei lanci di alcolici artigianali nel 2016 era aromatizzato (il 21% nel 2015) e anche in Europa sta crescendo l’interesse: il 23% dei consumatori polacchi, il 19% di spagnoli, il 18% di tedeschi e il 18% di italiani sono d’accordo nel pagare di più per gli alcolici aromatizzati naturalmente.