Lo sviluppo della cultura del bere nelle classi sociali cinesi, oltre all’aumento dei guadagni tra i giovani consumatori, soprattutto nelle aree urbane, è il motore trainante del mercato cinese degli alcolici con un CAGR del 15% tra il 2016 e il 2021, secondo quanto affermato da GlobalData nell’ultimo rapporto. Infatti, è previsto che il mercato raggiunga i 450 miliardi di dollari nel 2021 (205 miliardi di dollari nel 2016).
Lo scorso anno, il mercato degli alcolici in Cina rappresentava il 32,8% del volume globale e il 52,3% del volume della regione Asia-Pacifico e si calcola che raggiunga rispettivamente il 46,9% e il 66,2% nel 2021: il consumo di alcolici passerà dagli 8,4 miliardi di litri del 2016 ai 16,9 miliardi di litri del 2021.
I consumatori più giovani e il crescente numero di donne che beve svolgeranno un ruolo chiave; secondo il rapporto, il consumo di liquori pro capite nel 2016 si è attestato sui 7,3 L, circa 1 L superiore al consumo individuale medio globale (6,4 L) e della regione Asia-Pacifico (6,2 L), e si prevede che nel 2021 il consumo cresca fino a 14,4 L.
I liquori speciali sono la categoria preferita, rappresentando il 94,2% in valore e il 98,2% in volume. Questo è dovuto soprattutto al grande quantitativo di liquori prodotti localmente e Cina-specifici. Il valore di questa categoria era di 193,3 miliardi di dollari nel 2016 e ci si aspetta che cresca del 15,1% all’anno. Il brandy è la seconda categoria preferita con il 3,9% del valore e lo 0,9% del volume del mercato, seguito da whiskey, vodka, gin, tequila e mezcal (che mostrano grandi potenzialità), liquori e rum.
Nel 2016 in Cina, sei consumatori di alcolici su dieci erano uomini (75,6% con un’educazione universitaria e il 17,3% con un’educazione superiore) e il consumo avveniva principalmente nelle aree urbane (97,5%). Nelle aree rurali, infatti, sono fondamentalmente conosciute soltanto le specialità locali.