Uno studio pubblicato sulla rivista Food Quality and Preference (vol. 51, pagg. 39-46, luglio 2016) afferma che sovrastare il suono della propria masticazione con il volume della radio o della televisione potrebbe portare a un consumo maggiore di cibo.
Come i suoni in cucina, quali il bacon sfrigolante o lo scoppiettio dei pop corn, fanno venire l’acquolina in bocca, così la masticazione rumorosa o lo scricchiolio dei cibi croccanti potrebbero frenare l’appetito.
In tre esperimenti separati, i ricercatori americani hanno studiato l’effetto dell’importanza del suono degli alimenti. Un esperimento ha dimostrato che anche il suggerimento di pensare ai suoni del mangiare, per esempio attraverso degli spot pubblicitari, può ridurre il consumo. In un altro studio, i partecipanti hanno consumato snack indossando delle cuffiette che trasmettevano suoni a volumi differenti. I risultati hanno dimostrato che i rumori più forti mascheravano il suono della masticazione e i partecipanti mangiavano di più: 4 pretzel rispetto a 2,75 pretzel con rumori meno forti.
In altre parole, si potrebbe dire che una persona è più conscia se ascolta il suono che producono gli alimenti mentre sono consumati e pertanto mangia di meno. I ricercatori chiamano questo “Crunch effect”. In effetti il suono è considerato come il senso dimenticato degli alimenti; ma se le persone fossero più attente al suono che i cibi producono, il consumo potrebbe essere ridotto.