In uno studio pubblicato su HortScience dello scorso gennaio, due ricercatori statunitensi del Servizio di Ricerca Agraria ARS della Florida hanno sviluppato un dispositivo consistente in un piccolo sacchetto di plastica delle dimensioni della metà di una carta di credito, in grado di rilasciare biossido di cloro per eliminare dalle superfici di frutta e verdura agenti patogeni quali l’E. coli.
I sacchetti, ospitati in un guscio di PET da inserire nei contenitori per la spedizione di prodotti ortofrutticoli, potrebbero essere commercializzati presto sia negli Usa che all’estero.
L’E. coli e altri agenti patogeni presenti sulle superfici dei prodotti possono causare malattie se essi non vengono ben lavati o cotti. Come misura preventiva, il cloro, il biossido di cloro e altri agenti sanitizzanti vengono spesso usati per sanificare i prodotti, ma è la prima volta che si utilizza l’ossido di cloro confezionato in un sacchetto di plastica dotato di una membrana semi-permeabile che eroga il gas a velocità controllata.
Grazie all’inserimento del dispositivo nelle scatole di pompelmo mantenute nelle condizioni di imballaggio, trasporto e stoccaggio tradizionali, è stata riscontrata una riduzione di 10 volte dei patogeni batterici e fungini rispetto ai frutti stoccati normalmente. I test hanno inoltre evidenziato una riduzione di 100.000 volte dei livelli di E. coli nei pomodori ciliegino inoculati stoccati con i sacchetti. Un panel di volontari ha poi rilevato che i trattamenti non hanno modificato l’aspetto o il gusto dei prodotti.
I sacchetti sono economicamente convenienti e ne solo necessari da uno a tre per cassa o scatola. I sacchetti potrebbero essere utilizzati anche per sanificare altri prodotti, ma sono necessari ulteriori studi per determinarne l’efficacia in altri casi specifici.