Le proteine vegetali continuano a guadagnare terreno con l’avanzare della rivoluzione verde. Il consumo di verdure ha continuato a evolversi, raggiungendo non solo il mainstream, ma anche quello che potrebbe essere descritto come un fenomeno globale. Si è sviluppato fortemente negli ultimi anni, confermandosi come una delle tendenze principali dal 2017, e che anche nel 2021, secondo le ricerche dell’analista Innova Market Insights, continua a rappresentare uno dei trend più attraenti in diverse regioni e categorie, come dimostra la domanda dei consumatori di nuovi formati, nuove proteine vegetali e proposte ancora più raffinate.
Il suo sondaggio 2020 ha evidenziato le quattro principali ragioni che inducono a prendere in considerazione le alternative a base vegetale: salute, varietà, sostenibilità e gusto, dove la salute è sicuramente quella più citata (53% degli intervistati a livello globale).
Intanto, si è evoluta anche la terminologia, con claim che evidenziano la natura completamente vegetale del prodotto in modo sempre più evidente (nel periodo 2016-2020 sono cresciuti con un tasso CAGR del 37%), mentre il posizionamento nelle categorie dei prodotti vegetariani e vegani si è consolidata, registrando un 10% nella categoria “vegani” e un calo marginale in quella più tradizionale dei “vegetariani”.
L’indagine del 2020 ha anche indicato che 6 consumatori su 10 preferiscono il riferimento agli ingredienti vegetali quando acquistano alternative alla carne e/o ai latticini.
È in forte espansione anche l’uso di indicazioni più specifiche sulle proteine vegetali, presentate in modo sempre più evidente come ingrediente fondamentale, utilizzando comunemente espressioni come “potere delle piante”.
Si evidenzia anche l’uso di una gamma più ampia di proteine vegetali, dove fave e canapa rappresentano di gran lunga le fonti più comuni nei prodotti alternativi a carne e latticini lanciati a livello globale nel periodo dal 2017 al 2019, un dato che parte da un livello inferiore rispetto alle più consolidate proteine di riso, fagiolo e patate, che comunque sono state oggetto di una crescita continua, anche se più modesta.
Guardando al futuro, si prevede che nuove alternative rivoluzioneranno ulteriormente il segmento grazie ad una più ampia varietà di ingredienti, ma non mancano le opportunità per miscele di proteine vegetali e animali, come ad esempio il siero di latte e le proteine vegetali nei prodotti per la nutrizione degli sportivi, o le bevande a base di latte animale e alternative vegetali, o ancora hamburger a base sia di carne che verdure.
Un’indagine di Innova indica che il 36% dei consumatori globali preferirebbe un mix di prodotti vegetali e animali, contro il 25% di chi apprezza di più opzioni di origine completamente vegetale.
Secondo Lu Ann Williams, direttrice del settore Innovazione di Innova Market Insights, mentre i consumatori si rivolgono sempre di più alle proteine vegetali, l’industria mostrerà sempre maggiore attenzione al comparto, soprattutto per quanto riguarda le preferenze regionali e gli aspetti legati alla sostenibilità. Le sfide maggiori per i prodotti a base vegetale sono grosso modo le stesse che deve affrontare l’industria alimentare nel suo insieme, vale a dire etichette pulite e proposte sostenibili, ingredienti e processi di lavorazione semplici, gusto ed esperienze sensoriali gradevoli.
www.innovamarketinsights.com