Nei decenni scorsi negli Stati Uniti, ricercatori hanno affermato che mangiare broccoli 3-5 volte alla settimana poteva ridurre il rischio di molti tipologie di tumore e il consumo di questo ortaggio è aumentato; un nuovo studio di ricercatori della University of Illinois, pubblicato sul Journal of Nutrition (vol. 146, n. 3, pag. 542-550, 2016) mette in evidenza che includere i broccoli nella dieta potrebbe anche proteggere dal tumore al fegato contrastando lo sviluppo del fegato grasso o steatosi epatica.
Lo studio del tumore al fegato deve essere approfondito a causa dell’obesità epidemica negli Stati Uniti; la maggior parte degli americani ha una dieta ricca di grassi saturi e di zuccheri aggiunti, entrambi immagazzinati nel fegato e convertiti in grasso corporeo. Tutto ciò è collegato allo sviluppo di steatoepatite non alcolica che può portare a cirrosi e tumore al fegato.
Con questa ricerca è stato dimostrato che nei ratti che seguivano una dieta occidentalizzata il numero dei noduli cancerosi e le loro dimensioni aumentavano nel fegato, ma, aggiungendo i broccoli, il numero diminuiva senza alcuna modifica nelle dimensioni. I broccoli sono in grado di arrestare l’assunzione di grasso nel fegato diminuendone l’assorbimento e aumentandone la produzione in uscita. L’aggiunta dei broccoli alla dieta dei ratti non ha comportato una perdita di peso, ma soltanto un fegato più sano.
Nello studio sono stati utilizzati solo i broccoli, ma i ricercatori non escludono che possano avere lo stesso effetto anche altri ortaggi della famiglia delle brassicacee, quali i cavolfiori o i cavolini di Bruxelles.