Un team di ricercatori messicani ha valutato la variazione del contenuto in carotenoidi, polifenoli e tocoferoli tra otto genotipi di pomodoro, quattro ibridi e quattro nativi, di colore differente, oltre ad aver determinato la capacità antiossidante del frutto, l’espressione dei geni correlati al metabolismo degli isoprenoidi e due fattori di trascrizione correlati con la pigmentazione.
I risultati, volti a promuovere la commercializzazione diretta di pomodori con colori differenti e l’uso dei loro genotipi nei programmi di selezione per aumentare i livelli di antiossidanti nelle cultivar esistenti, sono stati pubblicati sul Journal of the American Society of Horticultural Science (vol. 144, n. 1, pagg. 45-54, 2019). I pomodori sono una fonte eccellente di antiossidanti e contribuiscono in modo significativo alla salute grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, anti-allergeniche e antitrombotiche. I genotipi del frutto rosso sono stati associati a un maggior contenuto in licopene e β-carotene e una maggiore capacità antiossidante lipofila oltre a livelli più elevati di trascrizione della licopene β-ciclasi cromoplasto specifica. I genotipi del frutto arancione, invece, hanno mostrato una maggiore concentrazione in tocoferoli e maggiori livelli di trascrizione delle omogentisato fitil-transferasi (VTE-2), 1-deossi-D-xilulosio fosfato sintasi (DXS) e 4-idrossifenilpiruvato diossigenasi (HPPD). Il genotipo del frutto giallo aveva maggior contenuto in polifenoli totali e capacità antiossidante idrofila con una più elevata espressione delle geranilgeranil reduttasi (GGDR), fitol chinasi (VTE-5), fitoene sintasi (PSY), 2-licopene β-ciclasi (LCY-B), SINAC1 e SINAC4.
I maggiori livelli di antiossidanti individuali sono stati associati a colorazioni specifiche dei pomodori. Inoltre, le correlazioni negative tra l’espressione di PSY1 e VTE-5 e tra il licopene e la clorofilla suggeriscono un bilanciamento tra carotenoidi, tocoferoli e clorofille.