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Correlazione tra vitamina D ed epatite B

Sulla rivista Hepatology (maggio 2013) sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto da ricercatori tedeschi che suggeriscono che una carenza di vitamina D potrebbe essere associata ad alti livelli di diffusione del virus dell’epatite B (HBV) nei pazienti con HBV cronica.

Nonostante siano disponibili vaccini altamente efficaci, l’HBV rimane ancora una delle malattie infettive più importanti a livello mondiale: infatti l’Organizzazione mondiale della Sanità afferma che l’HBV è dalle 50 alle 100 volte più infettivo del virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e che sono affetti da HBV più di due miliardi di individui. Questa malattia è responsabile di circa 600.000 decessi ogni anno e, negli Stati Uniti, i centri per il controllo e la prevenzione della malattia stimano che più di 1,4 milioni di americani vivano con l’HBV cronica.

La vitamina D aiuta a mantenere in salute il sistema immunitario e ci sono prove di un suo ruolo nelle malattie infiammatorie e metaboliche del fegato comprese le infezioni con il virus dell’epatite C (HCV).

Tra il gennaio 2009 e il dicembre 2010 il team di ricercatori ha reclutato 203 pazienti con HBV cronica che non avevano precedentemente trattato la loro infezione scartando coloro che erano affetti anche da HCV, HIV o epatite D, quelli con un consumo eccessivo di alcool e quelli con un tumore al fegato. Sono stati misurati per ciascun partecipante i livelli di 25-idrossivitamina D.

I risultati mostrano che il 34% dei partecipanti avevano gravi carenze di vitamina D (meno di 10 ng/mL), che il 47% aveva un’insufficienza di vitamina D (tra i 10 e i 20 ngmL) e che il 19% aveva livelli normali di vitamina D (più di 20 ng/mL). Ulteriori analisi hanno indicato che la concentrazione di HBV nel sangue, nota come carica virale, è un potente indicatore degli scarsi livelli di vitamina D: i pazienti con meno di 2.000 IU/mL di HBV DNA presentavano livelli di vitamina D pari a 17 ng/mL, mentre nei pazienti con 2.000 IU/mL o più di HBV DNA, i livelli di vitamina D erano di 11 ng/mL.

I ricercatori hanno anche determinato che i pazienti con l’antigene dell’epatite B (HBeAg) avevano livelli minori di vitamina D rispetto ai partecipanti con HBeAg negativo. Sono anche state notate fluttuazioni inverse stagionali tra i livelli di vitamina D e di HBV che rafforzano l’ipotesi della relazione tra le due variabili.

Gli autori propongono ulteriori studi sulla vitamina D quale intervento terapeutico per il controllo dell’HBV.

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