Dati positivi per il mercato del Parmigiano e del Grana Padano DOP, in particolar modo per quanto riguarda l’export, che nel 2012 ha fatto registrare incrementi oscillanti tra il 7 e il 7,7%. E Daniele Rama, docente di economia agroalimentare alla facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza, ritiene che esistano buone prospettive per il futuro, anche in considerazione della cessazione delle quote latte, con scadenza fissata al 31 marzo 2015.
L’export cresce di anno in anno, ma la crisi dei consumi interni frena le migliori performance che si potrebbero realizzare sull’intero comparto. Infatti, anche considerando che oggi un quarto della produzione totale di Parmigiano Reggiano e Grana Padano Dop è destinata all’export, il mercato nazionale è praticamente fermo a livello di consumi causa la crisi, creando una situazione di disequilibrio.
L’obiettivo dei Consorzi di riferimento dei due formaggi, comunque, è aumentare costantemente la quota destinata all’export. Entrambi nel 2012 hanno incassato incrementi importanti, e addirittura il Consorzio di tutela del Parmigiano punta ad arrivare al 2020 con una quota di 1,5 milioni di forme esportate.
Il Made in Italy agroalimentare è dunque un must che deve trovare anche all’estero lo spazio che merita. E il comparto lattiero-caseario ne costituisce una delle voci più importanti.
Anche di questo si parlerà in uno dei numerosi appuntamenti in calendario alla prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte che i padiglioni di CremonaFiere ospiteranno dal 24 al 27 ottobre 2013.