Secondo i dati raccolti da Mintel nel Global New Products Database (GNPD), solo cinque anni fa (2013), il Nord America, e soprattutto gli Stati Uniti, dominava l’industria globale della birra artigianale con il 52% delle nuove birre artigianali presenti nei punti vendita rispetto al 29% dell’Europa. Da allora, la tendenza ha invertito la rotta e nel 2017 si è registrato il 54% di lanci in Europa, contro il 19% negli Stati Uniti. Dal 2013, infatti, la scena della birra artigianale in Europa ha fatto registrare una crescita dei nuovi prodotti del 178%.
Gli amanti della birra in Polonia (64%), Francia (6%), Italia (61%) e Germania (50%) sono interessati a provare nuove tipologie di birra artigianale, quali le Indian Pale Ale o altre pale ale, che sono comuni nel mercato più maturo della Gran Bretagna. Inoltre, gli europei sono disposti a spendere di più per una birra artigianale: il 52% in Italia, il 51% in Francia, il 46% in Germania e il 45% in Gran Bretagna dichiara che la birra artigianale vale una spesa extra.
Ma la ricerca di Mintel mette, anche, in evidenza che gli europei non prestano particolare attenzione alla differenza tra “vera birra artigianale” e “marchi che sembrano artigianali” di proprietà dei grandi birrifici. Circa la metà dei consumatori spagnoli (45%) dichiara di non conoscere bene il significato di birra artigianale e meno di un quinto dei consumatori tedeschi (17%) afferma che sapere che un marchio artigianale è di proprietà di una grande azienda può influenzare la propria decisione di acquisto. Comunque, uno spiraglio di ottimismo arriva dalla Gran Bretagna dove due consumatori su cinque (44%) gradirebbero un sistema di certificazione delle birre artigianali.