Sebbene solo l’1% della popolazione sia affetta da celiachia, le diete senza glutine sono diventate una delle tendenze principali negli ultimi anni. La sensibilità al glutine dei non-celiaci è un argomento controverso tra molti ricercatori considerando che il 13% della popolazione asserisce di soffrire di questo disturbo.
Secondo quanto pubblicato sulla rivista Gastroenterology (nov. 2017) da un gruppo di ricercatori norvegesi e australiani, i familiari gonfiori di cui molte persone soffrono dopo aver ingerito alimenti contenenti grano potrebbero essere causati dalla sensibilità al fruttano e non al glutine come comunemente ritenuto.
La sensibilità al glutine delle persone non celiache è caratterizzata da un miglioramento dei sintomi dopo l’eliminazione del glutine stesso dalla dieta, ma i meccanismi di questa sensibilità non sono chiari non essendoci bio-marker per questo disturbo. Gli alimenti con glutine spesso contengono fruttani, una tipologia di oligo-, di-, monosaccaridi e polioli fermentescibili. Lo studio ha esaminato l’effetto del glutine e dei fruttani separatamente sugli individui con presunta sensibilità al glutine.
59 persone, sicuramente non celiache, che avevano deciso di seguire una dieta senza glutine, sono state coinvolte in uno studio a doppio cieco incrociato presso l’ospedale universitario di Oslo dall’ottobre 2014 al maggio 2016. I partecipanti sono stati assegnati in modo randomizzato a tre gruppi con una dieta contenente glutine (5,7g), fruttani (2,1g) o placebo nascosti in barrette a base muesli per 7 giorni seguiti da almeno 7 giorni di sospensione (finché fossero risolti i sintomi della settimana precedente) al termine dei quali i partecipanti sono stati riassegnati a un altro gruppo fino ad avere completato il ciclo dei tre gruppi. I sintomi sono stati valutati con la scala utilizzata per la sindrome del colon irritabile (GSRS-IBS) ed è stato utilizzato un modello lineare misto.
I punteggi medi GSRS-IBS differiscono in modo significativo durante la fase glutine, fruttani o placebo. I punteggi medi dei partecipanti che hanno consumato fruttani sono significativamente maggiori rispetto a quelli che hanno assunto glutine. 13 partecipanti hanno fatto registrare i punteggi più alti dopo il consumo di glutine, 24 dopo il fruttano e 22 dopo il placebo, ma soprattutto non sono state registrate differenze tra i punteggi dei gruppi glutine e placebo.
Pertanto, questo studio randomizzato a doppio cieco con placebo ha messo in evidenza che i fruttani sono in grado di indurre i sintomi che sono spesso imputati al glutine.