I consumatori di tutto il mondo stanno impazzendo per l’innovazione vegetale e il gelato non fa eccezione. Secondo l’ultima ricerca di Mintel Global New Product Database (GNPD), il gelato vegano rappresenta una percentuale crescente dei lanci globali di gelato, coprendo il 7% del totale negli ultimi 12 mesi (2019/20), più del doppio del 3% di cinque anni fa (2015/16).
All’interno del settore è in aumento l’attenzione alle qualità texturali del gelato vegetale; i gelati vegani con una consistenza grossolana, come quelli con noci, pezzi di biscotti e di caramello, sono aumentati dal 2% al 13% dei lanci negli ultimi quattro anni (2016/17-2019/20). È probabile che questa tendenza piaccia al 73% dei consumatori di gelato del Regno Unito che hanno affermato di apprezzare il gelato con diverse consistenze (ad es. croccante, duro).
Il cioccolato (che rappresenta il 26% dell’innovazione negli ultimi 12 mesi), la vaniglia (11%) e il cocco (9%) rimangono ancora i più apprezzati in termini di innovazione dei sapori vegetali.
Tutto questo accade in un momento in cui il 12% degli adulti del Regno Unito concorda sul fatto che l’epidemia di coronavirus ha reso una dieta vegana più attraente, una percentuale che raddoppia quasi tra gli under 25 (23%).
Kate Vlietstra, analista globale per il settore di alimenti e bevande di Mintel, ritiene che il recente fermento intorno al veganismo abbia lasciato il segno nella categoria dei gelati. L’interesse per il gelato vegano non si limita a chi segue una dieta vegana. Traendo l’esperienza dei gelati tradizionali a base di latte, quelli a base vegetale stanno andando oltre i gusti base per offrirne di golosi. La consistenza gioca un ruolo importante nello sviluppo di nuovi prodotti vegani (NPD), con varietà dalla texture più grossolana, e i marchi stanno dimostrando che le offerte vegan possono essere di alta qualità grazie ad una serie di combinazioni di sapori e imballaggi di lusso. La composizione del gelato a base vegetale si evolverà, utilizzando nuovi ingredienti fra i latti vegetali, come quelli di quinoa e altri semi. Si prevede che l’avena aumenterà la sua presenza fra i gelati senza latte grazie alla popolarità di questo cereale fra le bevande a base vegetale.
Il Giappone leader per i lanci di gelati
Dal matcha alla maionese, dalle alghe alla soia, non sembra esserci alcun limite all’innovazione per il gelato giapponese, e Mintel rivela che il Paese del Sol Levante è oggi il principale innovatore mondiale nel settore del gelato, detenendo il maggior numero di lanci di novità.
L’innovazione del gelato giapponese è andata sempre più rafforzandosi nell’ultimo lustro. Nel 2015/16 copriva il 7% dei lanci a livello globale, ma oggi (2019/20) si può intestare una novità ogni 10 prodotti lanciati nel mondo (10%), superando gli Stati Uniti in qualità di leader mondiale nell’innovazione del gelato, scivolati al secondo posto con il 9%. Seguono la Germania con il 6% (numero 1 in Europa) e il Regno Unito con il 4%.
Secondo Vlietstra, l’innovazione nel comparto del gelato, che rappresenta un dolce popolare tra i giapponesi, è aumentata negli ultimi anni a seguito alla promozione del suo consumo durante tutto l’anno. Sapori bizzarri e formati entusiasmanti stanno ponendo il gelato giapponese in prima linea nell’innovazione alimentare, fornendo al contempo ampia ispirazione per i lanci nel resto del mondo. La crescente popolarità della cucina giapponese apre la strada ai marchi di gelati per utilizzare i sapori tradizionali giapponesi, come hojicha e yuzu. Combinazioni stravaganti, sapori unici e coni gelato insoliti sono ben posizionati per attirare i consumatori di tutto il mondo.
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 posticipate, che si terranno invece nell’estate del 2021, offrono una piattaforma globale su cui potranno farsi notare cibi e bevande di ispirazione giapponese ed è probabile che i produttori di gelato che ai sapori tradizionali del Paese orientale se la caveranno bene, in particolare nei caldi mesi estivi.
Alto potenziale proteico aggiunto
Le proteine hanno acquisito importanza per i consumatori; lo dimostra il fatto che, negli ultimi cinque anni, i lanci di alimenti e bevande con indicazioni riguardanti l’alto contenuto proteico o la loro aggiunta sono raddoppiati dal 2% al 4% del totale di alimenti e bevande. Intanto, la domanda di gelati ad alto contenuto proteico è aumentata da meno dell’1% a oltre il 2% negli ultimi quattro anni (2016/17 – 2019/20). Nonostante si tratti di un numero relativamente ridotto, l’opportunità rappresentata dai gelati con proteine aggiunte è evidenziata dal fatto che circa un consumatore britannico su sei (16%) mangerebbe più gelato se avesse questa caratteristica.
Il gelato è una delizia; una minore quantità di proteine soddisferà la domanda dei consumatori che cercano opzioni più sane, consentendo al contempo ai marchi di esplorare diverse opzioni proteiche. Le proteine vegetali di legumi, cereali e semi possono offrire un’alternativa ad alto contenuto proteico alle proteine del latte. Poiché la sostenibilità è sempre stata argomento di discussione, il settore del gelato dovrà dimostrare le proprie credenziali etiche per continuare a guadagnarsi il favore dei consumatori. In questo senso, le proteine vegetali possono risultare attraenti grazie alla loro minore impronta di carbonio rispetto a quelle del latte.