Un gruppo di ricercatori italiani del Dipartimento di epidemiologia, IRCCS dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha pubblicato sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology (2013, vol. 11, n. 11, pagg. 1413-1421) i risultati di una meta-analisi sugli articoli pubblicati in inglese dal 1966 al settembre 2012 comprendenti 16 studi di alta qualità per un totale di 3153 casi. Questi risultati suggeriscono che il rischio di carcinoma epato-cellulare (HCC) è ridotto del 40% con il consumo di caffè rispetto al non consumo, mentre alcuni dati indicano che il consumo di 3 tazzine di caffè al giorno possono ridurre il rischio di tumore al fegato di più del 50%.
L’effetto positivo del caffè sul fegato potrebbe essere mediato dalla comprovata prevenzione del diabete da parte del caffè stesso e dai suoi effetti benefici sulla cirrosi e sugli enzimi epatici.
Nonostante la quantità dei risultati, il periodo di tempo preso in esame e il numero di casi, è difficile stabilire se l’associazione tra l’assunzione di caffè e l’HCC sia casuale o se questa relazione possa essere parzialmente attribuibile al fatto che i pazienti con malattie al fegato e all’apparato digerente spesso riducono volontariamente il consumo di caffè.