Nonostante i tagli alla spesa dei consumatori e i problemi in alcuni Paesi riguardo alla legislazione sui claim salutisici, l’interesse per i prodotti sani sembra non subire battute d’arresto. Circa il 40% dei lanci globali di nuovi prodotti registrati da Innova Market Insights nel 2013 si posizionava in qualche modo nella sfera salutistica, principalmente in termini di cosiddetti benefici “passivi”, quali prodotti leggeri o a basso tenore di alcuni nutrienti, ma sempre più sono stati proposti prodotti con caratteristiche “attive”, relative cioè alla capacità di promuovere un vantaggio per la salute, come l’arricchimento in vitamine o l’uso di probiotici, oppure vantaggi più specifici, come la salute dell’intestino.
Mentre i prodotti che hanno fatto leva su un posizionamento salutistico passivo rappresentavano oltre il 35% dei lanci globali registrati, quelli che promuovono benefici attivi rappresentano solo il 9% del totale. La sovrapposizione indica che alcuni prodotti sono stati commercializzati sottolinenando entrambi i tipi di prestazioni.
A livello globale, i latticini rappresentato la categoria in cui più si fa ricorso a claim salutistici, davanti a bevande analcoliche e prodotti da forno. La penetrazione delle indicazioni sulla salute è molto più elevata nelle prime due di categorie, tanto che nel 2013 il 61% dei lanci di bibite e il 60% di latticini vi ha fatto ricorso, rispetto ad appena il 31% delle novità fra i prodotti da forno.
Secondo Lu Ann Williams, direttore del settore innovazione di Innova Market Insights, i primi alimenti funzionali proposti sul mercato europeo erano yogurt probiotici, ma la loro posizione sul mercato è stata complicata dal continuo rifiuto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di approvare indicazioni salutistiche relative ai probiotici.
Il numero di prodotti commercializzati specificamente come “probiotici”, ha continuato a crescere a livello globale fino al 2012, anno in cui si è toccato un picco di circa lo 0,7% del totale dei lanci di alimenti e bevande. Nel 2013, questa quota è scesa di nuovo a meno dello 0,5%. Fra i latticini, i prodotti proposti come probiotici rappresentavano il 3% dei lanci mondiali nel 2013, in calo dal 5% nel 2012, anche se molto più significativo è stato il 16% che ha utilizzato un posizionamento in qualche modo riferito più in generale al benessere dell’apparato digerente o dell’intestino.
L’ascesa degli yogurt greci o di stile greco, che sono intrinsecamente più ricchi di proteine rispetto ai prodotti standard, ha anche spianato la strada ad una nuova area di interesse: quella degli yogurt che fanno leva su un elevato contenuto proteico. Sebbene la maggior parte di questi siano anche probiotici, alcune aziende stanno ora spostando l’attenzione dagli effetti benefici per l’apparato digerente al contenuto di nutrienti.