Alcuni ricercatori del dipartimento dell’agricoltura statunitense (USDA) guidati da George Fanta e Gordon Selling hanno sviluppato un rivestimento a base di amido che migliora la biodegradabilità e resistenza all’acqua di materiali da imballaggio come carta e film plastici.
Essendo completamente biodegradabile, l’amido non possiede la flessibilità necessaria per molte plastiche e applicazioni di rivestimento, flessibilità che invece viene generalmente conferita utilizzando l’alcool polivinilico (PVOH), un polimero sintetico che però ha una biodegradabilità limitata.
Presso il Centro per la Ricerca per gli impieghi agricoli dell’ARS (il servizio di ricerca in agricoltura dell’USDA) di Peoria, nell’Illinois, sono stati sviluppati nuovi prodotti a valore aggiunto a base di amido finalizzati a sostituire prodotti sintetici come sacchetti in polietilene e materiali da imballaggio in polistirolo espanso che possono accumularsi nelle discariche. I ricercatori hanno infatti ottenuto dei complessi di amido che, miscelati con il PVOH, risultano migliorati nella resistenza alla tensione e all’acqua, oltreché nella flessibilità.
Secondo Fanta, le miscele di complessi di amido e PVOH uniscono le preziose proprietà non si trovano separatamente in entrambi i materiali. I film che ne derivano potrebbero quindi migliorare notevolmente la futura produzione di imballaggi per alimenti, sacchetti di plastica e di altri prodotti sintetici.
In futuro si prevede di applicare la tecnologia ad altri settori, come quello dell’abbigliamento.
Questi nuovi rivestimenti resistono meglio all’acqua rispetto a quelli preparati da solo PVOH: basti pensare che una goccia d’acqua presente sulla carta rivestita con questi complessi rimane sulla superficie per diversi minuti e spesso evapora prima di bagnare la carta.
L’ARS ha depositato una domanda di brevetto che copre la nuova tecnologia relativa alla carta che utilizza materiali e processi produttivi sicuri ed economici, ideali per le piccole cartiere.