Le arance sono ricche di nutrienti, quali carotenoidi e flavonoidi che, tra gli altri vantaggi, possono contribuire a ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro e malattie cardiovascolari.
Sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, 2015; 63 (2): 578, Julian K. Aschoff, Sabrina Kaufmann, Onur Kalkan, Sybille Neidhart, Reinhold Carle e Ralf M. Schweiggert hanno valutato la bioaccessibilità in vitro dei carotenoidi, i flavonoidi e la vitamina C contenuti nelle arance in quanto tali o nel loro succo, partendo dal postulato di molti salutisti che ritengono faccia meglio mangiarsi un frutto e poi bere un bicchier d’acqua piuttosto che berne il succo zuccherato.
Secondo i ricercatori, infatti, la situazione non è così chiara, e hanno invece scoperto che, sebbene il succo abbia un alto tenore in zucchero, alcune sostanze nutritive in esso presenti potrebbero essere più facilmente assorbite dal nostro organismo rispetto a quanto avviene consumando il frutto tale e quale.
Lo studio mette in luce che il processo di produzione del succo d’arancia pastorizzato riduce leggermente i livelli di carotenoidi e vitamina C, ma allo stesso tempo, migliora significativamente la bioaccessibilità di questi nutrienti – ovvero la quantità che il nostro corpo può assorbire e utilizzare. Quindi, contrariamente al senso comune, anche se la riduzione in succo delle arance ne riduce fortemente il tenore in flavonoidi, quelli che rimangono risultano molto più bioaccessibili rispetto a quelli presenti negli spicchi d’arancia.