In una ricerca condotta presso l’Università di Sfax, Tunisia, e pubblicata sul Journal of Food Measurement and Characterization, l’olio essenziale è stato estratto per la prima volta dal sottoprodotto del pistacchio (EOPB) mediante idro-distillazione e poi analizzato con gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) dove sono stati identificati quarantadue componenti. I principali sono stati E-9-ottadecen-1-olo acetato, 11-esacosina, 1-eicosanolo, 3-eicosanolo e 2-metil-EE-3,13-ottadecano. L’EOPB ha mostrato un’elevata attività antiossidante, in termini di effetto di assorbimento di radicali DPPH (IC50 = 4,6 mg/ml), effetto inibitorio dello sbiancamento del beta-carotene (IC50 = 2,7 mg/ml) e effetto di assorbimento del radicale libero 2,2′-azinobis-(3-etilbenzotiazolina-6-acido solfonico) (ABTS) (IC50 = 0,2 mg/ml).
L’attività antibatterica dell’EOPB è stata testata su otto ceppi. I risultati hanno indicato che l’EOPB mostra la più alta attività contro Salmonella thyphi, Enterococcus faecalis ed Escherichia coli alla concentrazione di 100 mg/mL. Infine, sono state studiate le applicazioni dell’EOPB come conservante alimentare. Infatti, è stato valutato l’effetto di diverse percentuali (0,1 e 0,5%, p/p) di EOPB sulle sostanze reattive dell’acido tiobarbiturico (TBARS), sul colore e sui parametri microbiologici della carne di manzo macinata conservata a 4°C per 9 giorni. I risultati hanno mostrato una riduzione dell’ossidazione dei lipidi, la stabilità del colore e l’inibizione della crescita batterica.