La nascita prematura è la prima causa di morte nel mondo tra i bambini sotto i 5 anni. I bambini prematuri, inoltre, hanno un maggior rischio di sviluppare difetti permanenti alla vista, ritardi e difficoltà di apprendimento. La prof. Middleton del Childbirth and the South Australian Health and Medical Research Institute ha studiato il ruolo della catena di grassi Omega3, in particolare di DHA (Acido Docosaesaenoico) ed EPA (Acido Eicosapentaenoico), nella riduzione dell’incidenza di bambini prematuri, cioè nati prima della trentasettesima settimana di gestazione. Studiando i risultati di 70 sperimentazioni è emerso che aumentare l’apporto giornaliero di Omega3 ridurrebbe il rischio di avere un bimbo prematuro, con meno di 37 settimane dell’11% e addirittura del del 42% per quanto riguarda i prematuri con meno di 34 settimane Nel Regno Unito molte donne incinte stanno già assumendo integratori di Omega3 per scelta personale, ma i prodotti sul mercato non contengono la dose ottimale per prevenire le nascite premature che sarebbe, a detta degli studi effettuati, tra i 500 e i 1000 mg di grassi acidi a catena lunga Omega3, da assumere dalla dodicesima settimana di gravidanza.