Secondo il nuovo studio “Global Salt” di Freedonia Group, è previsto che la domanda di sale raggiunga i 346 milioni di tonnellate nel 2023, grazie, soprattutto, alla richiesta dell’industria per la produzione di cloro, soda caustica e carbonato di sodio sintetico. Ma le vendite di sale saranno anche sostenute dall’industria alimentare e dai produttori di mangimi in quanto il consumo di alimenti confezionati e di proteine animali cresce di pari passo con i guadagni nei Paesi occidentali.
Dallo studio emerge che la regione dell’Asia-Pacifico rimarrà il mercato più importante grazie alle industrie chimiche, tessili e farmaceutiche; la domanda di sale crescerà più rapidamente in Africa e Medio Oriente, guidata dalla diversificazione industriale della regione.
L’evaporazione solare rimane il metodo di produzione più popolare e le zone climatiche più favorevoli si trovano nell’America Centrale e nel Sud America, nella regione Asia-Pacifico e in Africa-Medio Oriente.