Sulla rivista Frontiers in Nutrition (2 ottobre 2018) sono stati pubblicati i risultati di un confronto, condotto da ricercatori svizzeri e tedeschi, dei metodi promozionali degli alimenti a base di insetti dal quale è emerso che presentare questi alimenti come gustose prelibatezze esotiche piuttosto che come alternative salutistiche o rispettose dell’ambiente potrebbe favorire i cambiamenti di attitudine dei consumatori e portare a una produzione alimentare più sostenibile e a diete più salutistiche.
Infatti, la produzione alimentare contribuisce per il 25% delle emissioni di gas a effetto serra e un’opzione ambientalista sembra essere l’allevamento e il consumo di insetti che, nonostante siano un’ottima fonte di fibre, nel mondo occidentale stentano a riscuotere successo. Finora, nessuno aveva mai studiato il modo migliore per promuovere o commercializzare gli insetti: sembra intuitivo sottolineare i benefici per la salute e l’ambiente, ma lo studio, condotto su 180 consumatori di Colonia, ha messo in evidenza che i messaggi pubblicitari che promuovono i benefici per la salute e l’ambiente sono risultati significativamente meno efficaci di quelli che si concentrano sugli aspetti edonistici degli alimenti a base di insetti. I claim sulla qualità e sugli aspetti premium hanno aumentato le aspettative dei consumatori che, pertanto, erano più invogliati ad assaggiare il prodotto.
Da questi risultati emerge che le considerazioni sociali a lungo termine, quali la salvaguardia dell’ambiente o il miglioramento della salute, non sembrano essere sufficienti per i consumatori per superare il disgusto per gli insetti. Siccome l’avversione per gli insetti è in gran parte emozionale piuttosto che razionale, ha senso cercare di influenzare le emozioni dei consumatori tralasciando l’approccio razionale riguardante temi a lungo termine. Pertanto, le future campagne di marketing dovrebbero ritrarre gli alimenti a base d’insetti come deliziosi, di tendenza e premium, se l’obiettivo è cambiare in modo efficace le abitudini alimentari dei consumatori