La birreria che rifornisce clienti ben oltre i confini del Vorarlberg e produce i più diversi tipi di birra si contraddistingue per l’impiego di tecnologie all’avanguardia e di collaboratori altamente qualificati, nonché per il rispetto dei massimi standard igienici.
Nell’azienda vale il principio secondo cui ci si attiene ai metodi collaudati, ma cercando di svilupparli tecnologicamente. Per questo si investe in nuove tecnologie, come nella nuova sala di cottura realizzata nel 2011. La Fohrenburg deve inoltre pensare in termini imprenditoriali. Per questo il grado di automazione aumenta di anno in anno: nella nuova sala di cottura oggigiorno quasi tutti i processi si svolgono automaticamente. La progressiva automazione non riguarda solamente il processo principale, ma anche quelli secondari, come l’impianto di riempimento. Mentre per nuovi impianti generalmente si può scegliere liberamente il fornitore e l’attacco dei sensori, nei vecchi impianti bisogna trarre il meglio dalla situazione esistente. Uno dei problemi è rappresentato dal fatto che molti dei serbatoi impiegati nella birreria sono certificati. L’adeguamento di un particolare compito di misura alle relative condizioni ambientali richiede uno scambio diretto tra utilizzatore e costruttore.
Filtrazione sicura
Di conseguenza, nel frattempo nella birreria sono installati più di cento sensori VEGA, impiegati per lo più per la misura di min./max., come protezione di troppo-pieno e per la misura continua di livello. Un’applicazione particolare riguarda il dosaggio della farina fossile necessaria per la filtrazione della birra. Questa sostanza in polvere di colore biancastro è leggera e ad alta porosità e lega a sé le sostanze sospese, per cui viene impiegata per filtrare la birra. Nei filtri a farina fossile si forma uno strato filtrante che trattiene le sostanze sospese e rende la birra limpida. Nel serbatoio di dosaggio con miscelatore le quantità devono essere esattamente calibrate tra loro.
Per la misura delle scorte qui venivano impiegati trasduttori di pressione, ma la membrana della cella di misura spesso veniva danneggiata dalla farina fossile. Il problema è stato risolto con il passaggio al trasduttore di pressione VEGABAR con cella di misura in ceramica.
I sensori VEGA trovano impiego anche negli impianti CIP interamente automatizzati per la pulizia delle linee di produzione.
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