Il progetto europeo Safe Seafood, volto alla ricerca di residui farmaceutici, ha fatto notevoli passi in avanti verso il miglioramento della sicurezza dei prodotti della pesca in Europa. Sostenuto dall’Unione e realizzato con la collaborazione di 18 organizzazioni di 10 Paesi del Vecchio Continente, esso sta analizzando i problemi di sicurezza alimentare legati ai principali contaminanti presenti nei frutti di mare a causa di contaminazioni ambientali (compresi quelli provenienti da fioriture algali nocive e di quelli legati ai rifiuti marini), valutandone l’impatto sulla salute pubblica.
Sono già stati ottenuti risultati nel monitoraggio di contaminanti prioritari selezionati in alcune specie di pesci e nello sviluppo di strumenti di rilevazione affidabili e convenienti per tali contaminanti. I progressi di ECsafeSeafood sono stati illustrati lo scorso giugno nel corso della quarta riunione del coordinamento di esperti responsabili del progetto, in Danimarca.
Fra gli highlight figurano i recenti risultati di un sistema di controllo che ha valutato la presenza di contaminanti nel pesce in aree calde, consentendo ai partner di scegliere quali contaminanti derivanti da problemi ambientali prioritari studiare approfonditamente nel corso del progetto, ed ora viene realizzato il loro monitoraggio per le specie di pesce commerciali.
Un altro punto dell’indagine si riferisce alle preoccupazioni dell’opinione pubblica relativa ai farmaci immessi nelle acque superficiali. Ciò ha comportato lo sviluppo di un efficiente metodo per il rilevamento di residui farmaceutici nei molluschi bivalvi utilizzando metodi di rilevamento a bassa soglia.
In questa fase del progetto vengono anche sviluppati altri metodi innovativi per lo screening, il rilevamento e l’estrazione di diverse tossine. L’ottimizzazione degli strumenti di bioaccessibilità e biodisponibilità per valutare l’impatto tossicologico dei contaminanti è quasi completa.
Recentemente è stato condotto un sondaggio fra i consumatori, attualmente in fase di analisi, al fine di capire le preferenze dei consumatori e le loro ansie in materia di sicurezza dei frutti di mare. L’indagine ha coinvolto quasi 3.000 persone fra Irlanda, Belgio, Italia, Portogallo e Spagna. Le informazioni raccolte dal sondaggio e il database dei contaminanti vengono combinati con i dati del monitoraggio dei principali contaminanti dei prodotti della pesca, allo scopo di effettuare una valutazione del rischio realistico utilizzando strumenti probabilistici. In questa fase del progetto sono anche state affrontate strategie di mitigazione.
Per aiutare i consumatori a utilizzare i risultati di ECsafeSeafood, sono state fatte prove preliminari su uno strumento online che in ultima analisi consentirà loro di accedere su richiesta ai profili di nutrienti e contaminanti dei prodotti ittici.
Per maggiori informazioni contattare Tanja Calis – tanja@aquatt.ie
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