Secondo l’analista Innova Market Insights, in questi ultimi anni una delle principali aree di crescita nella categoria degli snack è stata quella degli spuntini a base di frutta, che ha registrato un livello di attività di lancio a livello globale passato da meno dell’8% a quasi il 18% negli ultimi cinque anni, portando questa categoria di prodotto al terzo posto fra le sotto-categorie generali, alle spalle degli snack salati e di frutta a guscio e semi.
Secondo Lu Ann Williams, direttore della divisione innovazione di Innova Market Insights, il mercato è ora molto diversificato, ma può generalmente coprire una serie di categorie, trainate dagli snack di frutta secca, delle barrette di frutta e dagli snack a base di frutta trasformata. Oggi, va di moda sottolineare il posizionamento fra gli snack dei prodotti a base di frutta anche grazie ad imballaggi più pratici, come i sacchetti a fondo piatto richiudibili e piccoli barattoli e vassoi, che li rende più adatti al consumo in ogni momento. Inoltre, si è registrata una crescita nella disponibilità di confezioni multiple di snack monoporzione.
Man mano che si è sviluppato il mercato, è cresciuta la popolarità dei mix di frutta e noci, spesso con varietà più insolite ed esotiche di entrambi. I cosiddetti superfrutti si sono messi fortemente in evidenza, con variazioni da quelli già relativamente consolidati, come ad esempio i mirtilli rossi, a quelli meno noto, come ad esempio goji e acai. Si è quindi creato valore aggiunto con l’uso di altri ingredienti e aromi, fra cui il sempre amato cioccolato, o l’inserimento di ingredienti genuini, come lo yogurt, e di prodotti di tendenza, come il cocco.
L’immagine intrinsecamente sana della frutta ha anche contribuito a far avanzare il mercato. Quasi la metà dei lanci registrati nei 12 mesi fino alla fine di settembre 2016 si richiamava in qualche modo all’aspetto salutistico, e il dato sale a oltre l’85% in Nord America, mentre il recente interesse per l’etichettatura pulita e per i prodotti “senza” hanno generalmente trovato facilmente sbocco in una sottocategoria che propagandava già un’immagine naturale. Oltre un quarto dei lanci ha quindi usato posizionamento fra i prodotti naturalo o senza additivi o conservanti, un dato che sale ad oltre il 36% se si includono anche i claim che indicano la provenienza “biologica” dei prodotti.
Negli ultimi anni è anche cresciuto considerevolmente l’interesse per i prodotti senza OGM, informazione ora utilizzata per circa l’8% dei lanci globali, rispetto al 3,5% di cinque anni fa. L’America Settentrionale ha guidato questa tendenza, con un massiccio 38% dei lanci che rivendica l’assenza di OGM, contro solo il 12% di cinque anni prima, e questo andamento rappresenta una risposta alla crescente preoccupazione dei consumatori verso questo problema.
Fra le indicazioni si carattere salutistico più di moda oggi il contenuto di fibre, usato in oltre l’11% dei lanci globali nei 12 mesi fino alla fine di settembre 2016, e il contenuto di zucchero (senza zuccheri aggiunti, poco zucchero e senza zucchero), con oltre il 10%.