Richard Cope, senior trend consultant di Mintel, traccia le principali tendenze di consumo che andranno a condizionare il mercato nel 2016, comprese le implicazioni sia per i consumatori che per i marchi. Illustreremo di seguito quelle di interesse per il settore alimentare.
Dalla parte dell’acqua
I problemi di carenza faranno dell’acqua un bene sempre più prezioso e con implicazioni politiche, incoraggiando l’innovazione nel reperimento, nel suo riciclaggio e nella produzione. Il 2016 sarà infatti l’anno in cui l’agricoltura subirà le conseguenze di un periodo di estrema siccità globale, che ha coinvolto diverse aree geografiche come California, la provincia canadese di Alberta, il Brasile e la Tailandia. Migliore la situazione europea, dove il problema potrebbe tradursi solo nella carenza di alcuni prodotti alimentari provenienti dalle aree colpite siccità altrove, mentre qui dovrebbero mettersi in luce sul mercato le innovazioni e le pratiche di responsabilità sociale aziendale in materia di approvvigionamento, riciclo e conservazione dell’acqua.
I consumatori sono consapevoli della necessità di conservazione dell’acqua per le proprie necessità e quindi premieranno quei marchi che contribuiranno a raggiungere questo obiettivo a livello personale e pubblico.
In abito alimentare, l’impatto evidente della mancanza d’acqua in agricoltura è una riduzione della produzione, con conseguente penuria di prodotti, e di posti di lavoro, accanto all’aumento dei prezzi ad esempio per vino, carni bovine e riso. Ne risulta che sicuramente compariranno sul mercato più concentrati fra i caffè, altre bevande, condimenti e prodotti alternativi a quelli che necessitano di molta acqua.
Il prossimo anno diverse aziende lavoreranno per inserire il riciclo e il risparmio idrico all’interno del loro programma di responsabilità sociale ed è possibile che l’efficienza idrica venga segnalata sui beni di consumo come già avviene per gli elettrodomestici, e potremmo anche vedere comparire in alcuni punti vendita una tassa sull’acqua in bottiglia vista la sensibilità dei consumatori all’impatto ambientale del prodotto (52% degli italiani e 49% dei francesi).
In cucina, si può immaginare uno scenario pessimistico in cui la carenza idrica giustifica incursioni più avventurose ed economicamente convenienti nella ricerca di alternative come cactus, insetti e infusi di acqua salata.
Coinvolgere i consumatori
Il futuro promette anche il progressivo aumento dell’importanza di strumenti come la realtà virtuale e aumentata, tecnologie sempre più utilizzate dalle aziende per creare pubblicità immersive, capaci di rassicurare il consumatore e conquistarne l’attenzione, come dimostra l’app 360o della Nescafé che lo porta a spasso fra le piantagioni di caffè.
Le variabili del TTIP
Un ulteriore fattore che andrà ad influenzare prossimamente i mercati sono i timori che circondano il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico (TTIP), che probabilmente indurranno consumatori e brand a reagire favorendo i prodotti più puri e più naturali.
Il TTIP è l’accordo proposto di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, con l’obiettivo dichiarato di rendere più facile esportare, importare e investire all’estero. I suoi oppositori ritengono che riducendo gli ostacoli normativi al commercio per le grandi imprese, il trattato indebolirà le norme sulla sicurezza alimentare e la legislazione ambientale, con il rischio di invadere il mercato con prodotti alimentari geneticamente modificati, prodotti di bellezza non testati e prodotti trattati con pesticidi e ormoni della crescita. Per alcuni consumatori, questo innescherà una reazione che li porterà a scegliere prodotti a km 0, naturali o DIY, cioé di etichette indipendenti.
Vivere in modo più naturale
A parte questo, la ricerca Mintel mostra che i consumatori stanno già ricercando stili di vita completamente naturali. In tutta Europa l’opposizione agli alimenti OGM è forte, con il 36% dei tedeschi e il 35% degli italiani che dichiara che non li comprerebbe mai. Di pari passo va il favore accordato dai consumatori ai prodotti biologici, con il 50% dei francesi e il 46% dei tedeschi che ritengono frutta e verdura bio sono più sicure perché senza pesticidi. C’è da aspettarsi che questi atteggiamenti si accentuino in tutta Europa, dovendo i consumatori fare i conti con lo spettro di più prodotti geneticamente modificati e chimicamente trattati.
Secondo Mintel, nel prossimo futuro è probabile che aumenti il numero di marchi americani che cercheranno di combattere l’ostilità dei consumatori europei eliminando alcuni ingredienti. Inoltre, l’accordo TTIP potrebbe rafforzare i prodotti alimentari europei, portando ad una maggiore preferenza per i prodotti nazionali o a km 0 ed ad un ulteriore crescita dei prodotti artigianali in settori come quello delle bibite, del caffè e dei condimenti.
Altre tendenze destinate a caratterizzare il 2016 sono l’emergere di nuove fonti di proteine naturali, come alghe e fagioli, la crescita di dolcificanti alternativi, come il monk fruit, di sostituivi dei latticini a base vegetale e di farine senza glutine e cereali, ma a base ad esempio di cocco e cavolfiore. Quindi, nonostante sia controverso se il TTIP verrà ratificato nel 2016, la tempesta mediatica che lo circonda sarà sufficiente per convincere i consumatori a pensare due volte a ciò che mangiano e a iniziare ad esplorare alternative più naturali.
Sempre più connessi
Mintel, infine, mette in luce l’evoluzione tecnologica che, attraverso i beacons, dispositivi di localizzazione a corto raggio in grado di interagire con i dispositivi mobili come smartphone e tablet segnalando ad esempio offerte o avvisi di marketing o comunicazioni sulle carte fedeltà, è destinata a diventare parte delle nostre vite, dove i primi ad accogliere queste nuove applicazioni saranno i nativi digitali. Tuttavia, se il 33% dei britannici fra i 16 e i 34 anni di età sarebbe favorevole a comunicare la propria posizione per ricevere in tempo reale le offerte più interessanti, la connettività ha ancora molta strada da fare in Europa, e Mintel prevede che gli abbonati a banda larga e ai servizi 3G continueranno a crescere fortemente nel 2016, in particolare in Spagna (+11,6%), Francia (+11,4%) e Germania (+8,3%). Se è probabile che i consumatori finiranno per abbracciare la tecnologia beacon, perché risponde ai loro desideri di convenienza, personalizzazione e gamification, essi hanno altrettanto bisogno di essere educati e rassicurati sulla loro privacy e gratificati con degli incentivi.