David Luttenberger, direttore della divisione Global Packaging di Mintel, ha recentemente presentato le principali tendenze che promettono di influenzare il settore dell’imballaggio in tutto il mondo nel 2019, comprese le implicazioni per consumatori, marchi e produttori.
Imballaggi connessi
Il packaging connesso sta assistendo a una crescita di interesse, spinto dalla maggiore diffusione di dispositivi connessi in tutto il mondo e dal progresso delle tecnologie che collegano l’imballaggio al mondo online. I marchi hanno una vasta gamma di opzioni per connettersi virtualmente con l’imballaggio: dai codici QR e altri indicatori grafici alla comunicazione near field, dall’identificazione a radio frequenza, al bluetooth e alla realtà aumentata. Collegamento vitale tra il mondo dello shopping fisico e quello digitale, l’imballaggio connesso può essere sfruttato dai brand per influenzare il modo in cui vengono visualizzati online, oltre a fornire contenuti accattivanti e informazioni specifiche sui prodotti per condizionare direttamente le decisioni di acquisto.
Chiudere il cerchio
I proclami da parte di marchi e converter che si impegnano a produrre materiali completamente riciclabili o a riciclare il 100% degli imballaggi sono al primo posto fra le priorità dell’industria, ma la verità è che sono pochi coloro che hanno valutato bene come, dove e chi fornirà e riciclerà questi materiali. Nonostante le dichiarazioni sulle proprietà di riciclabilità degli imballaggi siano diventate comuni, quelle che parlano di contenuto riciclato sono ancora rare. La scarsa disponibilità di materie plastiche riciclate di alta qualità e i dubbi sulla sicurezza alimentare rappresentano un ostacolo all’impiego di questi materiali nel confezionamento di alimenti e bevande, e mentre il riciclo può essere per alcuni una procedura “secondo natura”, la non convenienza e la confusione che stanno attorno al settore rappresentano un freno per altri. Data l’impossibilità di spedire lontano i rifiuti da imballaggio è probabile che assisteremo al rapido progresso degli impianti di riciclo, e questo aumenterà la produzione di materiale riciclato di alta qualità. In futuro, inoltre, i marchi avranno l’opportunità di sensibilizzare maggiormente i consumatori sul riciclaggio a diventare parte della soluzione e di impegnarsi utilizzando materiali riciclati nei nuovi imballaggi.
Reinventare la scatola
Il rapido sviluppo dell’e-commerce ha influenzato sempre più la progettazione di imballaggi a livello globale di quanto non abbia mai fatto negli ultimi decenni. Ora ci sono infinite opportunità per il branding di pensare a un nuovo modo di proporre i prodotti sugli scaffali, alle “immagini eroiche” sui siti Web dei rivenditori e all’esperienza dei prodotti “disimballati”. Nell’e-commerce, i marchi stanno imparando che la messaggistica e il branding dovrebbero suddividersi fra l’imballaggio di spedizione e l’interno della scatola, dove quest’ultimo presenta elementi che danno ai consumatori un senso di gioia e sorpresa nell’aprire il pacco. Mentre la maggior parte dei consumatori attualmente preferisce acquistare generi alimentari in negozio anziché online, la praticità degli acquisti con quest’ultima modalità finirà per interessare anche il settore di cibo, bevande e prodotti per la casa. Solo attraverso una strategia di packaging per l’e-commerce consolidata i marchi potranno progettare imballaggi per lo scenario di distribuzione peggiore. Nel frattempo, ci saranno enormi guadagni finanziari, sociali e azionari nell’ambito del packaging per l’e-commerce sfruttando semplicemente elementi di ottimizzazione degli imballaggi ispirati alla sostenibilità.
Senza plastica
L’inquinamento dei mari dovuto alla plastica è uno dei problemi ambientali più gravi del mondo e cresce il bisogno di atteggiamenti diversi nei confronti di questo materiale. Nuove opportunità come le aree senza plastica nei supermercati, i negozi che vendono prodotti sfusi e materiali da imballaggio alternativi permettono ai consumatori di fare scelte attive sulla plastica immessa sul pianeta. Ma questi incentivi non sono privi di sfide. Mentre le a senza plastica riflettono la stanchezza dei consumatori nei confronti dell’eccesso di imballaggi in questo materiale, in realtà, pochi sarebbero disposti a rinunciare alla praticità e ai vantaggi che essa comporta. E mentre l’espressione “senza plastica” potrebbe sembrare semplice, non esiste una definizione universale; anche le confezioni prive di plastica includono spesso materie plastiche vegetali, a dimostrazione della mancanza di chiarezza nell’evocarla. I marchi dovrebbero agire ora, sia per assicurarsi un posto negli spazi emergenti “plastic-free” passando a materiali di imballaggio accettabili, sia impegnandosi nel dibattito e spiegando chiaramente i vantaggi degli imballaggi in plastica per i loro prodotti, rispondendo alle preoccupazioni sull’inquinamento con soluzioni di fine vita delle confezioni appropriate.