Il metodo tradizionale di produzione di vino spumante, il metodo champenoise, utilizza il lievito per la fermentazione secondaria che produce CO2 e le conseguenti caratteristiche bollicine. Per rimuovere il lievito esausto, i metodi tradizionali utilizzano una tecnica di rotazione e verticalizzazione delle bottiglie, spesso condotta a mano, che consente ai lieviti di concentrarsi nel collo della bottiglia. L’intero processo necessita di circa 60 giorni.
Un gruppo di ricercatori europei dell’Università di Lubiana (Slovenia) ha pubblicato sul Biochemical Engineering Journal (vol 88, pagg. 77-84, 2014) i risultati della loro ricerca di un nuovo modo di produrre il vino spumante. Hanno trovato un metodo per attaccare nanoparticelle magnetiche alla superficie del lievito e, con l’uso di magneti, estrarre il lievito esausto; questo procedimento necessita di appena 15-20 minuti, 4.000 volte più rapido del metodo tradizionale.
Il lievito rimane inalterato dalla magnetizzazione, anche dopo la fermentazione, e i test sensoriali suggeriscono che il bouquet del vino, la sensazione in bocca, il copro, il sapore, la dimensione delle bollicine e l’esperienza gustativa in generale non sono influenzate dal processo.
I produttori di alimenti e bevande sotto pressione per diventare più efficienti a causa dell’aumento della popolazione globale; per tale motivo il direttore delll’Institution of Chemical Engineers (IChemE), David Brown, ha affermato che risparmiare tempo ed energia diventa fondamentale per mantenere adeguata la fornitura alimentare. Anche la qualità della vita è importante e il vino è apprezzato da milioni di persone. Sebbene molti appassionati siano fedeli ai metodi tradizionali di produzione, l’inventiva degli ingegneri chimici e biochimici dimostra che anche la produzione di vino può essere resa più efficiente con la nanotecnologia abbinata a semplici magneti.