
La domanda per il vino imbottigliato negli Stati Uniti dovrebbe crescere del 4,4% all’anno fino al 2019 raggiungendo il valore di 3 miliardi di dollari, secondo gli esperti de The Freedonia Group, grazie agli aumenti di produzione e consumo nazionale. Inoltre, l’andamento positivo dovrebbe essere favorito dai crescenti guadagni personali e dai cambiamenti nelle scelte dei giovani consumatori.
Le bottiglie in vetro continueranno a dominare il settore sia in termini di valore che in termini di volumi anche se la crescita maggiore sarà delle bottiglie più piccole e più grandi delle tradizionali da 750 mL. Faranno registrare comunque grandi progressi anche i contenitori mono-porzione, quali le bottiglie in plastica, i cartoni asettici, le lattine in alluminio e i bicchieri. I bag-in-box faranno registrare una crescita media grazie al costo contenuto e all’adozione dei formati da 1,5 e 3 L.
Dall’aumento della produzione di vino imbottigliato, trarrà vantaggio anche il settore dei tappi, con grandi opportunità per quelli a vite in plastica e in alluminio e le chiusure in plastica con dispenser. Nonostante la forte concorrenza delle chiusure alternative, la richiesta per il sughero sarà sostenuta soprattutto dalla competitività dei costi e dalle prestazioni migliorate dei tappi tecnici. Stessa sorte per le etichette che aggiungono valore alle confezioni.
Sebbene i contenitori per lo sfuso rimangano una nicchia, la quota crescente di vino esportato come sfuso farà aumentare i contenitori intermedi e i flexitank.