Il nuovo rapporto della Canadean prevede che un numero sempre maggiore di Africani passi al mercato della birra dal settore della birra preparata in casa e che la birra commerciale e i marchi premium continuino la penetrazione di questo mercato.
Secondo il rapporto, il mercato africano della birra è quello con la crescita più rapida grazie a una percentuale media del 5% all’anno tra il 2013 e il 2017. Ciò significa che saranno superati i mercati dell’Asia e dell’America Latina che è previsto facciano registrare una crescita del 4% e 3% rispettivamente.
Il Sud Africa è di gran lunga il più grosso mercato in Africa con un volume totale previsto di 30,921 milioni di hL nel 2014, seguito da Nigeria con 15,200 milioni di hL e Angola con 12,790 milioni di hL. Negli ultimi anni, l’Africa ha visto la caduta dell’inflazione, la contrazione del debito estero e la crescita del prodotto interno lordo. Inoltre, l’aumento della popolazione, una volta temuto quale principale causa di povertà, è ora percepito come un bene, con la popolazione in età lavorativa che supera quella di Cina o India.
Gli esperti della Canadean riscontrano che un numero sempre maggiore di consumatori africani passa dalle bevande prodotte in casa a quelle che si trovano in commercio: le bevande alcoliche prodotte in casa al momento dominano ancora il mercato africano, ma sono un serio rischio per la salute. Questo è un incentivo per i consumatori a scegliere le birre commerciali. I principali produttori di birra a livello internazionale stanno lavorando per creare prodotti che possano competere con il mercato illegale degli alcolici: la Senator Keg delle Kenya Breweries, una birra ottenuta dal sorgo, ma con aspetto e sapore di una birra di malto, è stato il primo marchio creato appositamente per questo mercato.
Quattro produttori di birra, SabMiller, Heineken, Castel e Diageo, detengono il 90% dei mercati africani, ma il loro monopolio è minacciato da marchi emergenti. Per esempio, Solibra, partner licenziatario di Carlsberg, controllava effettivamente il mercato in Costa d’Avorio fino al 2013 quando il nuovo competitor “Les Brasseries Ivoriennes” è entrato sul mercato della birra conquistando nel suo primo anno il 12% delle quote.
Le dinamiche del mercato sono state ulteriormente variate dai marchi premium che hanno fatto registrare una crescita annuale di almeno il 12% tra il 2008 e il 2013, rispetto al 6% circa delle birre convenzionali e di quelle africane. Questo aumento è il risultato di una crescente classe media che beve birra premium per ostentare il proprio stato sociale.