Secondo quanto previsto da The Freedonia Group nel nuovo rapporto “World Salt”, il consumo di sale a livello globale crescerà dell’1,9% fino al 2020 per raggiungere il volume di 335 milioni di tonnellate e il valore di 14,1 miliardi di dollari.
La regione Pacifica dell’Asia, guidata da Cina e India, rimarrà il mercato più grande rappresentando il 45% delle vendite totali, mentre l’Africa e il Medio Oriente faranno registrare tassi di crescita più elevati partendo da livelli più bassi nel 2015. La crescita sarà stimolata anche dagli aumenti nella lavorazione degli alimenti oltre che dall’espansione della produzione di composti chimici.
L’evaporazione solare rimarrà il metodo più comune di estrazione del sale, i due quinti della produzione mondiale. Questo metodo ha costi relativamente bassi rispetto all’estrazione del salgemma; inoltre, diversi Paesi collocati nelle due regioni con la crescita maggiore hanno un clima ideale per la produzione di sale con l’evaporazione solare. Il processo di evaporazione sottovuoto farà registrare un forte aumento sostenuto dalla crescita salutistica in Cina dove gli standard di purezza più elevati stanno diventando sempre più importanti sia nell’industria chimica che nelle industrie alimentari.