La tendenza dell’arricchimento proteico è stata un cavallo di battaglia negli ultimi anni per molti prodotti alimentari, dai cereali per la prima colazione agli snack salati e addirittura al pane.
Una nuova ricerca di Datamonitor Consumer prevede che il declino dei prodotti “ricchi in proteine” inizierà nei prossimi cinque anni e cerca di capire cosa questo comporti, in futuro, per l’innovazione degli alimenti e delle bevande.
La carenza di fibre attribuita a una dieta ricca in proteine e scarsa in carboidrati può portare a problemi del tratto digerente che potrebbero manifestarsi con una costipazione fino al tumore colon-rettale. Secondo una recente indagine di Datamonitor Consumer, i giovani consumatori di età compresa tra 18 e 34 anni sono i più favorevoli al consumo di una dieta più ricca possibile in proteine e anche i più interessati dalla costipazione. È pertanto necessario porre rimedio a questo problema, per esempio, sotto forma di alimenti e bevande con un elevato contenuto in fibre e che soddisfino la loro richiesta di assunzione proteica. Questa tendenza è già iniziata con una percentuale in crescita, negli ultimi anni, di lanci di nuovi prodotti ricchi sia in proteine che in fibre.
In un futuro più a lungo termine, ci sarà un allontanamento dalle diete che selezionano specifici gruppi di alimenti, quali “ricco in proteine”, “povero in grassi o carboidrati. In 5 anni molti consumatori abbandoneranno le diete dettate da mode passeggere per tornare a un approccio “back to basic” con l’assunzione con moderazione di alimenti naturali e non lavorati e un bilanciamento tra tutti i principali gruppi di alimenti.
I marchi di alimenti e bevande devono prepararsi a questo inevitabile declino del ricco in proteine” per essere pronti a rispondere alla prossima grande tendenza alimentare. L’approccio a un’alimentazione bilanciata e naturale farà sì che termini quali “non lavorato” e “naturale” sia più attraenti di “povero in grassi” e “ricco in proteine”.