In occasione della 14° conferenza europea sulla bioplastica recentemente tenutasi a Berlino sono stati presentati i risultati dell’aggiornamento annuale sui dati di mercato di questo materiale curato da European Bioplastics, che confermano una crescita dinamica del settore, anche in virtù di una maggiore e generalizzata attenzione all’ambiente, per cui si prevede un incremento superiore al 15% nei prossimi cinque anni a livello globale. Il trend è determinato dalla domanda in costante aumento di prodotti sostenibili da parte sia dei consumatori che dei produttori e dal continuo impegno dell’industria delle bioplastiche a sviluppare materiali innovativi con proprietà migliorate e nuove funzionalità.
La capacità di produzione globale di bioplastiche dovrebbe quindi aumentare dai circa 2,1 milioni di tonnellate del 2019 a 2,4 milioni di tonnellate nel 2024. A trainare la crescita, biopolimeri innovativi come PP (polipropilene) e PHA (poliidrossialcanoati). I PHA sono un’importante famiglia di polimeri entrata nel mercato su scala commerciale più ampia, con una quota che continua ad aumentare. Le capacità di produzione saranno più che triplicate nei prossimi cinque anni. Questi poliesteri sono a base biologica, biodegradabili e presentano una vasta gamma di proprietà fisiche e meccaniche. Invece, le capacità di produzione del PP – materiale molto versatile che presenta eccellenti proprietà barriera – saranno quasi sestuplicate entro il 2024 per effetto della sua diffusa applicazione in una vasta gamma di applicazioni. Le tipologie di PP ad alte prestazioni rappresentano un sostituto ideale di numerosi materiali plastici fossili convenzionali, in particolare il PE.
Le materie plastiche a base biologica e non biodegradabili, compresi il PE (polietilene), il PET (polietilene tereftalato) e le PA (poliammidi) a base biologica, rappresentano attualmente circa il 44% (quasi 1 milione di tonnellate) delle capacità di produzione globale di bioplastiche. Si prevede che la produzione di PE a base bio continuerà a crescere man mano che entreranno in funzione i nuovi stabilimenti già preventivati in Europa nei prossimi anni, mentre l’intenzione di aumentare la capacità produttiva del PET a base biologica non si è concretizzata al ritmo previsto negli ultimi anni, e in realtà essa è diminuita. Al contrario, l’attenzione si è spostata sullo sviluppo del PEF (polietilene furanoato), un nuovo polimero che dovrebbe entrare sul mercato nel 2023, paragonabile al PET ma completamente a base biologica e dotato inoltre di proprietà barriera e termiche superiori che lo rendeno ideale per la produzione di bottiglie per bevande.
Il packaging rimane il più grande campo di applicazione delle bioplastiche, avendone assorbito quasi il 53% (1,14 milioni di tonnellate) del mercato totale nel 2019. I dati confermano anche che i materiali bioplastici sono già utilizzati in molti altri settori, come l’automobilistico, dei trasporti o l’edilizia e le costruzioni, e il portafoglio di applicazioni continua a diversificarsi.
Per quanto riguarda le capacità regionali, l’Asia rimane un importante centro di produzione con oltre il 45% del totale, mentre attualmente un quinto della capacità produttiva si trova in Europa e entro il 2024 dovrebbe aumentare fino al 30%.
Il terreno utilizzato per coltivare le materie prime rinnovabili per la produzione di bioplastiche è stimato in 0,7 milioni di ettari nel 2019 e continua a rappresentare solo circa lo 0,02% della superficie agricola globale di 4,8 miliardi di ettari, un dato che, nonostante la crescita del mercato prevista per i prossimi cinque anni, si dovrebbe mantenere stabile, dimostrando che non c’è concorrenza tra materie prime rinnovabili destinate alla produzione di alimenti e mangimi e a quella di bioplastiche.
L’aggiornamento dei dati di mercato 2019 è stato redatto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nova-Institute (Hürth, Germania), mentre le informazioni relative alla capacità globale di produzione delle bioplastiche si basano sullo studio di mercato “Bio-based Building Blocks and Polymers” di Nova-Institute (2020).