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Crescita vertiginosa per i superalimenti

I superfood, o superalimenti, vengono spesso proposti sul mercato in risposta ai nostri guai di salute e ora una nuova ricerca Mintel evidenzia la popolarità di questi alimenti nutrienti confezionati. Secondo il database dei nuovi prodotti della società di indagini di mercato, infatti, tra il 2011 e il 2015 si è verificato un fenomenale aumento del 202% a livello globale nel numero di nuovi prodotti alimentari e bevande che riportano i termini “super”, “superfrutto” o “supercereale”.
E sembra non ci sia fine alla popolarità di questi cosiddetti cibi meraviglia, dal momento che nel solo 2015 c’è stato nel mondo un incremento del 36% nel numero di lanci di prodotti alimentari e bevande che riportavano la dicitura “superalimento”, “superfrutto” o “supercereale”. Nel 2015, gli Stati Uniti hanno fatto la parte del leone, coprendo il 30% dei lanci, seguiti da Australia (10%), Germania (7%), Regno Unito (6%) e Canada (6%).
L’ondata di lanci è il risultato di una forte domanda dei consumatori di prodotti ad alto valore nutrizionale. Oggi, più di 7 su 10 francesi (72%), tedeschi (71%), italiani (73%) e spagnoli (72%) concordano sul fatto che gli effetti salutistici degli alimenti naturali, per esempio frutta e verdura, sono preferibili a quelli degli alimenti funzionali.
Inoltre, la ricerca rivela che lo scalpore suscitato dai superalimenti si è diffuso oltre il settore del food & beverage e che, mentre il 43% dei prodotti lanciati con le definizioni “super”, “superfrutto” o “supercereale” nella descrizione del prodotto ricadeva nella categoria degli alimenti tra il 2011 e il 2015 e l’11% in quella delle bevande, ben 3 su 10 (30%) sono stati registrati nei segmenti “ bellezza” e “cura personale”, il 12% in quelli di “salute e igiene” e il 4% nella categoria degli animali da compagnia.
Secondo Stephanie Mattucci, Global Food Science Analyst di Mintel, la popolarità dei prodotti ‘super’ è evidente, visto che i produttori di alimenti e bevande a livello mondiale vanno sfruttando la domanda di questi ingredienti nutrizionalmente ricchi. Ma i superalimenti non si limitano alla categoria di alimenti e bevande, e si spingono  regolarmente in quelle di bellezza, salute, igiene e alimenti per animali da affezione, man mano che i consumatori diventano sempre più consapevoli di ciò che mettono dentro e sopra il corpo.

I trend

In particolare, il trend delle diete senza grano ha portato a un numero crescente di prodotti contenenti i “supercereali” antichi. E mentre quinoa e grano saraceno sono diventati nomi familiari in questi ultimi anni, è la chia che ha visto il maggiore incremento d’uso. Tra il 2014 e il 2015, c’è stato un aumento del 70% dei prodotti alimentari e bevande contenenti chia, mentre la percentuale di quelli con teff è cresciuta del 31%. Nel frattempo, i prodotti con quinoa sono lievitati del 27%.
Il desiderio di alternative al grano più sane e meno raffinate ha alimentato la riscoperta dei grani antichi, ricchi di sapore e di nutrienti, che hanno iniziato a cambiare la percezione negativa di alcuni carboidrati, sfruttando il loro profilo nutrizionale e il ricco patrimonio storico e culturale. I cereali antichi offrono quindi un’alternativa al grano, ma vengono anche legati a componenti funzionali e nutrizionali, oltreché a nuovi sapori e consistenze, per cui rappresentano un ottimo modo per parlare di salute in relazione ai prodotti “senza”, come quelli privi di glutine.
Accanto al battage pubblicitario relativo all’attività di lancio dei prodotti, si evidenzia anche un forte interesse dei consumatori nei confronti dei cereali antichi, come testimonia il fatto che il 30% dei consumatori britannici di pasta sostiene che quella a base di cereali antichi, per esempio la quinoa, è più salutare della tradizionale. Inoltre, è anche notevole il ricorso al patrimonio culturale di questi cereali, siccome due su cinque consumatori statunitensi (41%) hanno mangiato cereali che derivano dai grani antichi.
Se il numero di prodotti che contengono grani antichi ha vissuto una fase di crescita, nel prossimo nel prossimo futuro potremmo assistere alla popolarità dei grani antichi germogliati. L’antico processo naturale di germinazione, in cui i cereali integrali vengono bagnati e lasciati germinare, è stato in gran parte eliminato dalle tecniche di lavorazione moderne. Da quando sono stati riconosciuti i vantaggi salutistici dei chicchi germogliati, c’è stato un ritorno a questa antica pratica, introducendo la germinazione controllata, e la quinoa guida la rimonta dei grani germinati.
Mentre i cereali antichi sono stati sotto i riflettori lo scorso anno, con l’annuncio da parte dell’ONU del 2016 come l’anno dei legumi, questi ultimi continuano ad essere al centro dell’attenzione. Basti pensare che nel corso degli ultimi due anni, gli alimenti e le bevande lanciati sul mercato contenenti piselli verdi spezzati sono aumentati del 126%, mentre i prodotti contenenti lenticchie rosse sono cresciuti del 62%, seguiti da quelli con piselli spezzati gialli, aumentati del 21%.
I legumi possono essere utilizzati per apportare una serie di benefici salutistici naturali a prodotti alimentari e bevande. Inoltre, essi rappresentano un ingrediente base in molte cucine etniche, offrendo ai produttori l’occasione di fare innovazione di prodotto per rispondere alla domanda dei consumatori di prodotti etnici pronti.
La ricerca Mintel rivela un incremento di consumo anche per i supersemi. Nel corso degli ultimi due anni, i prodotti alimentari e le bevande contenenti semi di chia sono aumentati del 70%, mentre quelli ai semi di zucca del 27% e ai semi di girasole del 22%.
Alcuni semi, tra cui quelli di chia e di zucca, offrono un profilo proteico completo, con tutti i nove amminoacidi essenziali nei rapporti corretti. Tuttavia, molte proteine presenti nei ​​ semi sono incomplete, un problema a cui si può ovviare creando dei mix.
Guardando al futuro, fra i superalimenti si dovranno guardare con particolare attenzione figurano la curcuma, nota per i suoi benefici anti-infiammatori, e la moringa, a cui si attribuiscono proprietà anti-invecchiamento e per la bellezza.
La curcuma potrà essere utilizzata come ingrediente all’interno di integratori e alimenti e bevande funzionali, in particolare a quelli che hanno come target la popolazione in crescita degli anziani, mentre la moringa potrebbe trovare applicazione nei prodotti alimentari di bellezza anti-invecchiamento. Mentre attualmente l’ingrediente è utilizzato in molti prodotti di bellezza lanciati sul mercato, le foglie potranno essere utilizzate come prodotto alimentare.

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