Secondo l’analista di mercato Innova Market Insights è in forte aumento a livello globale il fenomeno dei “flexitariani”, ovvero di coloro che, pur non essendo integralmente vegetariani, sono sempre più propensi a ridurre il consumo di carne e che quindi alimentano la domanda di alimenti e bevande non di origine animale. Basti pensare che, nel mondo, i lanci di nuovi prodotti sostitutivi della carne sono aumentati fra il 2011 e il 2015 con un CAGR del 24%, mentre i prodotti definiti vegani sono cresciuti del 60%.
I prodotti che si fregiano del termine “vegano” sono aumentati fino a coprire una quota del 4,3 % sul totale dei lanci nel 2015, in aumento dal 2,8% del 2014 e dall’1,5% del 2012.
Il trend a ridurre i consumi di carne ha quindi offerto nuove opportunità ai produttori di rivolgersi a vegani, vegetariani, a chi non mangia carne in generale e a chi non mangia carni rosse, ed ora la crescente platea dei flexitariani aumenta ulteriormente le possibilità di sviluppo di prodotti alternativi alla carne di alta qualità.
La Germania ha guidato questa tendenza, con alti livelli di lanci di novità fra prodotti alternativi e sostitutivi della carne, e in questo Paese il 69% dei consumatori dichiara di consumare pasti senza carne una volta alla settimana o più. Gli Stati Uniti sono in ritardo, poiché qui la quota arriva ad appena il 38%, anche se 120 milioni di americani già mangiano pasti senza carne e significa che esistono grandi opportunità di crescita.
La tendenza verso diete flexitariane, vegetariane e vegane ha accelerato il passaggio all’uso di proteine di origine vegetale in sostituzione della carne, tanto che la maggior parte delle alternative ad essa sono ancora a base di proteine della soia o del grano, ma si stanno evolvendo nuovi prodotti con proteine alternative da uova, piselli, antichi cereali e frutta a guscio.
Secondo l’analista Lu Ann Williams, paradossalmente, un’altra opportunità importante per i produttori di sostituti della carne potrebbe risiedere nel rivolgersi tanto ai vegetariani quanto ai carnivori, dal momento che mentre molti vegetariani possono optare per una dieta ricca di verdure e legumi, i consumatori di carne possono scegliere prodotti in grado di sostituirla se li ritengono appaganti e soddisfacenti. Quindi, anziché limitarsi a trovare alternative, sarebbe auspicabile che le soluzioni tecnologiche si concentrassero sullo sviluppo di sostitutivi della carne che ne imitino fedelmente il gusto e la consistenza.