Come riportato da Balkan News e Crop Biotech Update, è recente la possibilità di accesso online, per i legislatori e l’industria alimentare, al database IPAFEED – un elemento chiave del progetto Marlon finanziato dall’UE – che contiene i dati disponibili per monitorare i possibili impatti delle colture geneticamente modificate sulla salute degli animali d’allevamento ed è finalizzato all’identificazione rapida ed efficace degli eventuali rischi per la salute.
Dopo gli scandali che hanno occupato negli anni passati le prime pagine dei giornali, da quello della mucca pazza degli anni ’90 alla più recente presenza di carne di cavallo non dichiarata in preparazioni a base di carni bovine, si è incrinato il rapporto fra consumatori e industria alimentare e quest’ultima ha dovuto porre l’accento sul tema della sicurezza alimentare.
Il progetto Marlon si occupa di migliorare e diffondere le le conoscenze relative alla presenza di colture OGM nei mangimi per animali. Per questo la banca dati IPAFEED contiene informazioni provenienti da pubblicazioni scientifiche, fornendo descrizioni dettagliate su ogni studio, risultati accessibili e i collegamenti alle fonti. Il database è stato regolarmente aggiornato nel corso del progetto, che è stato completato lo scorso mese di luglio. I ricercatori hanno anche raccolto informazioni sugli indicatori riguardanti la salute degli animali. Inoltre, sono stati sviluppati strumenti e linee guida per aiutare a monitorare la salute degli animali alimentati con mangimi geneticamente modificati.
La notizia positiva sia per le autorità legislative che per gli agricoltori europei è che i dati raccolti da esperimenti di alimentazione controllati a breve termine, a lungo termine e su più generazioni non hanno evidenziato effetti avversi per la salute correlabili al consumo di OGM da parte degli animali, e alcuni studi hanno addirittura rilevato effetti positivi.
L’UE approva gli ingredienti derivati da OGM se superano attente valutazioni di sicurezza, e le autorità di regolamentazione possono anche richiedere il monitoraggio post-commercializzazione al fine di verificare le ipotesi avanzate prima dell’immissione sul mercato. Anche se questa prassi non è stata ancora imposta per i mangimi geneticamente modificati, il consorzio Marlon sostiene che l’agricoltura europea dovrebbe portarsi avanti, avendo i mezzi necessari a tracciare il contenuto di OGM nei mangimi.
ISAAA
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