Sul Journal of Nutritional Biochemistry (vol. 55, pagg. 165-177, 2018), ricercatori portoghesi hanno pubblicato i risultati dello studio su un gruppo selezionato di polifenoli, ottenuti dal vino bianco per assorbimento sul polimero polivinilpirrolidone (PVPP), utilizzati come integratori disciolti nell’acqua a una concentrazione di 100 mg/L (espressa come equivalente di acido gallico). È stato valutato l’impatto del consumo giornaliero di acqua arricchita con polifenoli per due mesi sul cervello di topi di 10 mesi 3xTg-AD e NonTg, considerando gli effetti sullo stato redox delle cellule, i livelli di peptidi beta-amiloidi e di bio-energetici mitocondriali e il profilo degli acidi grassi dei fosfolipidi di membrana.
La dieta ricca in polifenoli promuove l’accumulo nel cervello di catechine e di derivati dell’acido idrossibenzoico e modula lo stato redox delle cellule cerebrali dei 3xTg-AD aumentando sia il rapporto glutatione/glutatione disolfuro che l’attività della catalasi oltre a diminuire l’ossidazione dei lipidi di membrana. Inoltre, la dieta funzionale diminuisce i livelli, nei ratti 3xTg-AD, di entrambi i peptidi beta-amiloidi Aβ1-40 e Aβ1-42, anche se la disfunzione bioenergetica dei mitocondri cerebrali degli stessi ratti non è stata attenuata da questa dieta. Studi lipidomici hanno dimostrato che la dieta arricchita in polifenoli modula la composizione dei lipidi di membrana delle cellule cerebrali aumentando i livelli dell’acido docosaesanoico e diminuendo quelli dell’acido arachidonico con un impatto positivo sul processo infiammatorio cronico associato al morbo di Alzheimer (AD).
I risultati, pertanto, indicano che la somministrazione per via orale di una dieta ricca in polifenoli promuove benefici significativi per diversi aspetti della cascata pato-fisiologica associata alla neuropatologia sviluppata dai ratti 3xTg-AD.