Secondo un’indagine condotta da Gallup Poll nel 2012 negli Stati Uniti, il 2% della popolazione segue una dieta vegana, rigorosamente a base vegetale, che esclude tutti gli alimenti di origine animale, e il numero dei suoi seguaci è in costante aumento perché sono molte le motivazioni che determinano questa scelta, da quelle etiche alle ambientali, fino a quelle di carattere religioso e salutistico.
Tuttavia, la rilevanza del fenomeno impone che ci si interroghi sull’adeguatezza e completezza nutrizionale di questo modello alimentare.
Per questo un’équipe di ricercatori della Mayo Clinic ha condotto uno studio retrospettivo recentemente pubblicato sul Journal of the American Osteopathic Association (Febbraio 2016, vol. 116, pagg. 96-99) volto a valutare la sicurezza della dieta vegana.
Diversi studi hanno dimostrato benefici per la salute di una dieta a base di vegetali, tra cui la riduzione della mortalità per malattie ischemiche del cuore e di condizioni quali l’ipertensione, l’iperlipidemia, l’obesità, il diabete mellito di tipo 2 e l’incidenza del cancro. La domanda che ci si è posti è quindi: nonostante questi vantaggi l’essere vegani potrebbe comportare il rischio di carenza di nutrienti essenziali, quali vitamina B-12, ferro, calcio, vitamina D e acidi grassi omega-3?
Secondo i ricercatori alcuni di questi nutrienti, implicati in malattie neurologiche, anemia, fragilità ossea e altri problemi di salute, possono essere carenti nelle diete vegane poco attentamente pianificate ma, contrariamente quanto si crede in generale, i vegani non hanno dimostrato di avere un’assunzione insufficiente di proteine o di un qualunque aminoacido specifico. Lo studio sottolinea comunque che alcuni vegani basano molto la loro dieta su alimenti trasformati e potrebbero non consumare una sufficiente varietà di frutta, verdura e cereali integrali. Invece, una dieta completa a base vegetale è apprezzabile, e una dieta vegana ben pianificata può garantire una corretta alimentazione, ma richiede una certa educazione.
Gli autori della ricerca della Mayo Clinic raccomandano comunque che gli operatori sanitari controllino che i pazienti vegani abbiano adeguati livelli ematici di vitamina B-12, ferro, ferritina, calcio e vitamina D.