L’impatto del trattamento con raggi UV-C a 254 nm sull’inattivazione microbica, citotossicità e proprietà sensoriali dell’acqua aromatizzata al cranberry (CFW) è stato studiato utilizzando un sistema continuo flow-through.
Sulla rivista Innovative Food Science and Emerging Technologies (vol. 52, pagg. 66-74, 2019) i ricercatori della Tennessee State University hanno riportato che due ceppi batterici, Escherichia coli ATCC 700728 e Salmonella enterica serovar Muenchen ATCCBAA 1764, sono stati inattivati a >5 log10 CFU/mL a un flusso di 12 mJ/cm2 e 16 mJ/cm2 da una concentrazione iniziale di circa 8 log CFU /mL con valori D, rispettivamente, di 2,11 e 3,14 mJ/cm2. La valutazione della tossicità della CFW nelle cellule endoteliali umane (EA.hy926) ha dimostrato che non ci sono effetti tossici fino a un massimo di 120 mJ/cm2. È stata condotta anche un’analisi quantitativa descrittiva (QDA) per valutare le caratteristiche sensoriali delle CFW trattate con UV-C a due diversi livelli di radiazioni (30 e 120 mJ/cm2).
I risultati suggeriscono che le CFW trattate con UV-C non presentano differenze significative nelle caratteristiche sensoriali fina a 30 mJ/cm2, livello inferiore a quanto raccomandato dalla FDA (40 mJ/cm2) per l’inattivazione di E. coli e Salmonella.
Pertanto, questa ricerca suggerisce che il trattamento con UV-C delle CFW può raggiungere un’efficace inattivazione microbica senza generare effetti citotossici e consentendo di mantenere le caratteristiche sensoriali.