Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition da alcuni scienziati inglesi, capitanati dalla prof. Cassidy, sostiene che ad un alto consumo di flavonoidi corrisponda un minore accumulo di grassi. Lo studio ha visto la partecipazione di 2734 gemelli tra i 18 e gli 83 anni, sottoposti ad un particolare esame a raggi x (DXA), che valuta la composizione dei tessuti corporei. Allo stesso tempo i soggetti hanno descritto l’attività fisica svolta nei precedenti 12 mesi, tenendo conto di fattori come il fumo, la menopausa e il consumo di alcol, che incidono sull’indice di massa grassa.
Lo studio ha concluso che in particolare alcune classi di flavonoidi (antociani, proantocianidine e flavonoli), sono chiaramente legati ad un indice di massa grassa inferiore. Questa differenza risultava evidente nel confronto tra due gemelli: il fratello che consumava cibi più ricchi di flavonoidi (cipolle, tea, mele, cocco, etc) risultava avere un indice di massa grassa dal 3-9% inferiore rispetto all’altro gemello. «Alcuni flavonoidi prevengono l’assorbimento dei lipidi e aumentano il dispendio di energia, tenendo sotto controllo l’aumento del peso», come sostengono gli autori della ricerca.