Negli ultimi decenni, il consumo di latte è diminuito mentre è aumentato quello delle alternative vegetali.
Uno studio americano condotto da ricercatori della North Carolina State University e pubblicato sul Journal of Dairy Science (vol. 100, n. 8, pagg. 61256138, 2017) ha voluto indagare su cosa influenza le scelte dei consumatori tra latte e alternative vegetali.
Il primo obiettivo dello studio americano era di determinare gli attributi estrinseci che guidano l’acquisto in ciascuna categoria di prodotto, mentre il secondo era di determinare i valori personali dietro all’acquisto di ogni tipologia di bevanda per capire ulteriormente perché sono importanti determinati attributi. Un’indagine online ha coinvolto 702 consumatori di latte, 172 consumatori di bevande vegetali e 125 consumatori di entrambe le tipologie, mentre le interviste finali sono state condotte a 75 consumatori di latte, 68 consumatori di bevande vegetali e 78 consumatori di entrambi. Il contenuto in grassi (1-2%) è l’attributo più importante per il latte, seguito dalle dimensioni delle confezioni (0,5 o 1 gallone) e i claim in etichetta (pastorizzato in modo convenzionale). Il livello di zucchero è l’attributo più importante per le bevande vegetali, seguito dal tipo di materia prima utilizzata (la mandorla è risultata la preferita) e dalle dimensioni delle confezioni 0,5 galloni). Per tutti i consumatori è comunque risultato importante mantenere una dieta bilanciata e uno stile di vita salutistico come anche l’assenza di lattosio. Un punto di forza per i consumatori di sole alternative vegetali è il minor consumo di prodotti di origine animale e la percezione di un minor impatto sull’ambiente, mentre i consumatori di latte vaccino considerano questo un alimento fondamentale.
Questi risultati suggeriscono che l’industria lattiero-casearia dovrebbe focalizzarsi sui valori nutrizionali ed educare i consumatori sui pregiudizi riguardanti il latte. Inoltre, l’innovazione nel settore beverage dovrebbe includere lo sviluppo di latte senza lattosio.