Nonostante le notizie economiche non siano del tutto positive, ci sono segnali che i principali mercati delle bevande in Europa siano in una posizione rassicurante, con migliori previsioni di crescita del PIL e di diminuzione dei livelli di disoccupazione e con tassi di interesse più bassi che comportano una crescita della fiducia dei consumatori creando un ambiente più favorevole per gli acquisti. Nell’Europa orientale, la situazione non stabile economica e politica in Russia e Ucraina, oltre che in Turchia, ha fatto diminuire la crescita media regionale nel consumo delle bevande.
Nonostante questo contesto, il primo trimestre ha visto tattiche promozionali sempre più aggressive da parte dei marchi in molti mercati, situazione che penalizza le private label.
L’acqua imbottigliata è stata il fattore chiave del mercato europeo dei soft drink nel primo trimestre grazie al tempo favorevole e alla crescente consapevolezza dell’importanza dell’idratazione. Per contro, le bevande calde hanno sofferto anche se il boom dei coffee shop ha aiutato a sostenere le vendite. Le bevande a base latte hanno fatto registrare risultati contrastanti con la contrazione del latte bianco nell’Europa occidentale, nonostante il basso prezzo pagato agli allevatori, con una crescita dei latti aromatizzati e degli yogurt da bere grazie alla crescente innovazione. Nell’Europa orientale, la contrazione più importante è stata registrata nelle bevande alcoliche a causa dell’aumento delle tasse sugli alcolici in Russia e Ucraina.
Canadean, comunque, prevede che il consumo di bevande nel 2016 in Europa rimanga almeno ai livelli del 2015; i soft drink e la birra nell’Europa occidentale saranno i fautori dell’incremento di volume grazie al campionato europeo di calcio e alle Olimpiadi. Infatti sono già attive le attività promozionali focalizzate su questi eventi attuate dai principali produttori di soft drink e birra.
