Gli estratti ricchi in polifenoli del mirtillo (Vaccinium angustifolium Ait.) potrebero inibire specifici batteri del cavo orale (Fusobacterium nucleatum) e ridurre la periodontite, un’infiammazione dei tessuti parodontali, secondo quanto pubblicato da ricercatori canadesi dell’Università di Laval sul Journal of Agricultural & Food Chemistry ( 2015, n. 63 (31), pagg. 6999-7008).
L’estratto di mirtillo contiene acidi fenolici, flavonoidi (flavonoli, antocianine e flavan-3-oli) e procianidine (rispettivamente 16,6%, 12,9% e 2,7%). L’attività antibatterica sembra essere il risultato dell’azione chelante del ferro da parte dei polifenoli in base ai dati ottenuti con prove in vitro: l’estratto di mirtillo in concentrazione di 62,5 µg/mL ha inibito la formazione di F. nucleatum all’87,5% come visualizzato tramite microscopia a scansione elettronica.
La colonizzazione dei siti sub-gengivali e la conseguente formazione del biofilm patogeno è il passaggio iniziale della periodontite, ma il fattore critico è la sovrapproduzione da parte dell’ospite di mediatori dell’infiammazione coinvolti nella distruzione dei tessuti e delle ossa. L’azione antibatterica e antinfiammatoria dei polifenoli suggerisce che il mirtillo potrebbe diventare un nuovo agente terapeutico.