Si parla spesso male dei carboidrati in relazione alla problematica dell’obesità. Oggi un nuovo studio pubblicato su BMJ Open smentirebbe questa correlazione, riabilitando la pasta ad alimento fondamentale.
La ricerca è stata effettuata presso il St. MIchael’s Hospital e guidata da John Sievenpiper e dall’italiana Laura Chiavaroli. Insieme ad alcuni collaboratori hanno raccolto i dati relativi a 2500 persone che consumavano pasta (invece che altri carboidrati) all’interno di una dieta a basso indice glicemico. I partecipanti allo studio consumavano in media 3,3 porzioni di pasta la settimana.
“Lo studio ha evidenziato che la pasta non facilita l’aumento di peso, anzi in media i partecipanti hanno registrato un piccolo calo di peso”. La pasta, se consumata all’interno di uno schema alimentare salutare, non ha alcuna incidenza negativa sul peso.