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Le alternative vegetali al latte sempre più varie e diffuse

Una recente analisi di mercato curata da Innova Market Insights rivela che, mentre le bevande alternative al latte rappresentano una quota relativamente limitata (6%) del totale globale dei lanci di prodotti lattiero-caseari registrati nel 2015, attualmente si assiste alla penetrazione di questi prodotti al di fuori del loro mercato più tradizionale, quello asiatico. E questo si riflette nella staticità rilevata nel numero di lanci in questa regione nel corso degli ultimi cinque anni, mentre l’aumento di attività in Europa ha fatto salire dal 30 al 38% la sua quota globale.
Secondo Lu Ann Williams, direttore del settore innovazione di Innova Market Insights, il mercato delle bevande alternative al latte ha registrato un notevole sviluppo negli ultimi anni alla luce del crescente interesse per i prodotti senza lattosio e derivati del latte, e se la loro iniziale diffusione dai mercati tradizionali in Asia all’Occidente è avvenuta attraverso punti vendita specializzati in alimentazione naturale e salutistica, negli ultimi anni si è spostata al mainstream, evolvendo dai prodotti a base di soia a tutta una serie di altre bevande di origine vegetale, ricavati soprattutto da frutta a guscio e cereali.
Il latte di soia ha tradizionalmente dominato il settore e rappresenta ancora oltre il 60% dei lanci di bevande alternative al latte a livello globale nel 2015, sia come ingrediente principale che secondario, anche se il dato è sceso dai quasi tre quarti del 2011. Il latte di mandorla, che ha visto una crescita dinamica in questi ultimi anni, ha aumentato la propria quota fino a rappresentare oltre il 28% dei lanci, davanti ai latti di riso, cocco e avena.
L’altra importante caratteristica dello sviluppo del mercato è stata la forte evoluzione dalla sotto-categoria dei prodotti “bianchi” alle varianti aromatizzate, con sapori sempre più esclusivi e complessi e mix in linea con il mercato delle bevande del latte nel suo complesso, dove si è evidenziata la moda per quelle a base di latte al caffè.
Il latte di soia è stato tradizionalmente commercializzato per i suoi benefici per la salute, e i suoi concorrenti a base vegetale più recenti hanno continuato questa tendenza. Oltre il 90% delle alternative al latte lanciate nel 2015 sono state commercializzate facendo leva in qualche modo sull’aspetto salutistico.
Il singolo claim più popolare è stato “senza lattosio”, utilizzato per oltre il 47% dei lanci, in ascesa rispetto a circa un terzo del 2011, probabilmente come risultato di una migliore etichettatura sugli allergeni e della crescente consapevolezza sull’intolleranza al lattosio e del maggiore interesse per gli alimenti senza specifici ingredienti in generale.
L’interesse per le etichettatura pulite sembra aver potenziato l’uso dei claim “naturale” e “senza additivi/conservanti”, utilizzati nel 36% dei lanci, un dato che sale a quasi il 64% se si include anche la dicitura “prodotto biologico”. C’è anche un utilizzo crescente di indicazioni “non OGM”, nonostante la legislazione in molti mercati, tra cui l’Unione europea, impone che gli ingredienti geneticamente modificati debbano essere dichiarati in ogni caso. Negli ultimi anni, negli Stati Uniti si è evidenziato un crescente livello di preoccupazione sul tema, tanto che quasi la metà dei lanci di bevande alternative al latte qui realizzati nel riportava il claim “non-OGM”, a fronte di poco meno di un quarto a livello globale. Anche in Europa, dove gli ingredienti geneticamente modificati devono essere dichiarati, quasi l’11% dei nuovi prodotti ha utilizzato l’etichettatura “senza OGM”.
Secondo Williams il mercato delle bevande alternative al latte è in piena espansione ed è prevista un’ulteriore crescita dato il crescente interesse per i prodotti non derivati dal latte e senza lattosio visti come scelta di vita, piuttosto che come una semplice alternativa per chi soffre di allergie e intolleranze. Inoltre, con l’intenzione di offrire qualcosa di nuovo, il mercato propone non solo una vasta gamma sapori sempre più sofisticati, ma anche miscele di latti di diversa origine.

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