Uno studio presentato il 17 marzo in occasione della centesima edizione della società di endocrinologia americana (ENDO) a Chicago, ha sottolineato l’importanza della frequenza dei pasti. Secondo la prof. Daniela Jakubowicz, della facoltà di Medicina della Tel Aviv University, l’ora e la frequenza dei pasti conterebbero più delle quantità di calorie ingerite. Jakubowicz ha preso in esame 11 donne e 18 uomini obesi e con diabete di tipo 2, di circa 69 anni. Ai pazienti sono state assegnate diete con ugual numero di calorie per 3 mesi. Il primo gruppo consumava 3 pasti al giorno: una colazione abbondante, un pranzo normale e una piccola cena; il secondo 6 pasti o snack suddivisi durante tutto il giorno. 3 mesi dopo, i componenti del primo gruppo avevano perso in media 5 kg, quelli del secondo 1,5 kg. Non solo, ma nel primo gruppo erano sensibilmente diminuiti anche i livelli di glucosio e insulina. Questo studio dimostra come cambiare le proprie abitudini alimentari nella suddivisione dei pasti abbia benefici anche immediati sia sul controllo del glucosio che del peso.