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Cresce la domanda mondiale di glutammato

La domanda globale, e in particolare quella asiatica, per l’L-glutammato monosodico (MSG) sta crescendo, in parte per le significative variazioni economica e culturale in diversi Paesi, secondo i dati riportati nell’analisi dell’IHS. La richiesta nel 2014 ha superato i 3 milioni di tonnellate per un valore di 4,5 miliardi di dollari. L’Asia è stata responsabile di circa l’88% del consumo mondiale, con il 55% della sola Cina, che è anche il più grande produttore mondiale (65%) e il maggiore esportatore (circa 44% delle esportazioni a livello mondiale).
L’MSG scatena una sensazione gustativa conosciuta come umami che molti considerano il quinto gusto umano, oltre a salato, dolce, amaro e acido. I detrattori imputano sintomi fisiologici indesiderati, quali il mal di testa, ma la FDA ha classificato l’MSG come GRAS ai normali livelli di consumo nel 1959. Come prodotto commerciale è un’invenzione giapponese e il suo sviluppo è stato originariamente guidato dal nobile intento di migliorare le povere diete giapponesi di più di un secolo fa. Nel 1908, Kikunae Ikeda, professore di chimica a Tokio, ha realizzato un condimento buono ed economico per rendere saporiti i nutrienti piatti insipidi. In Giappone, l’MSG è conosciuto come Ajinomoto, una parola che significa “essenza del gusto”. L’MSG è presente naturalmente in alcuni alimenti, quali pomodori, formaggi e semi di soia, ma nella pratica commerciale è prodotto dalla fermentazione dello zucchero o dell’amido di mais, barbabietola da zucchero, canna da zucchero e manioca ed è utilizzato negli snack, nelle zuppe in lattina, nei noodle istantanei e nei condimenti.
Per il periodo 2014-2019, IHS prevede che la domanda dovrebbe aumentare di circa il 4% all’anno per raggiungere i 3,9 milioni di tonnellate.
Gli aumenti più significativi si registreranno in Tailandia, Indonesia, Vietnam e Cina, seguiti da Brasile e Nigeria. Mentre la maggior parte dei consumatori occidentali ha pareri contrastanti sull’MSG, per molti consumatori, soprattutto dei Paesi in via di sviluppo, l’MSG è considerato un lusso abbordabile.
Il fatto più interessante è che l’uso dell’MSG si è diffuso in modo significativo in Cina, Nigeria e Brasile, Paesi dove i guadagni stanno aumentando e sono sempre più le donne lavoratrici. Questi fattori, oltre al miglioramento dello standard di vita della classe media, sono i principali fattori trainanti la crescita del consumo dell’MSG.
L’Africa e il Medio Oriente rappresentavano, nel 2014, circa il 4% del consumo mondiale di MSG, ma è previsto che la domanda nell’Africa occidentale, dove l’MSG completa la dieta a base di patate, riso, noodle e zuppe, cresca rapidamente. E la regione è completamente dipendente dalle importazioni per soddisfare questo aumento. L’America centrale e meridionale rappresentavano solo il 2% della domanda globale, con il Brasile regione leader nel consumo.
L’Europa rappresentava appena il 3% del consumo mondiale di MSG nel 2014 ed è prevista una crescita minima a causa delle preferenze dei consumatori per alimenti senza additivi. Nell’America settentrionale la storia è pressoché la stessa con l’aumento dell’interesse dei consumatori verso alimenti privi di ingredienti artificiali che abbatte la crescita del consumo dell’MSG. In Messico, le tasse sui junk food, alimenti confezionati ad alto contenuto calorico, e la preoccupazione per l’obesità, fanno crescere l’interesse per abitudini alimentari più salutistiche con una conseguente riduzione dl consumo di MSG.

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