
Una recente indagine dell’analista di mercato AMI Consulting rivela che il mercato degli imballaggi sterilizzabili in plastica è previsto in forte espansione, tanto da arrivare ad assorbire il 90% della crescita della domanda del settore degli alimenti a lunga conservazione.
Attualmente, nell’Europa dei 27 si utilizzano 62 miliardi di contenitori in metallo e vetro contro 26 miliardi di contenitori autoclavabili in plastica.
Per svilupparsi, il settore degli alimenti a lunga conservazione a temperatura ambiente deve guadagnarsi un buon posizionamento sul mercato e vincere la diffidenza dei consumatori rispetto alla qualità di questi prodotti rispetto alle loro controparti refrigerate e/o surgelate. I prodotti in scatola, infatti, vengono percepiti come di qualità inferiore, meno freschi e genuini, anche se la convenienza del prezzo e l’efficienza della produzione sono vantaggi importanti. Il segmento necessita di modernizzazione, il che può avvenire attraverso l’uso di nuove soluzioni di imballaggio in plastica e di tecnologie di processo migliorate che consentono di ottenere prodotti a lunga conservazione di maggiore qualità. Gli imballaggi in plastica hanno il potenziale di rivitalizzare mercati maturi come quelli di zuppe, conserve di frutta, verdura e pesce, introducendo comodi contenitori a valore aggiunto, adatti alla vita moderna.
Si prevede che addirittura oltre il 90% della crescita della domanda di applicazioni sterilizzabili fino al 2017 dovrebbe essere soddisfatta da soluzioni di imballaggio in plastica autoclavabile.
Proprietà barriera di lunga durata vengono ottenute utilizzando svariate tecnologie. La co-estrusione è una tecnologia di produzione ben consolidata in Europa e si prevede che darà il maggiore contributo all’aumento della penetrazione delle plastiche sterilizzabili in applicazioni shelf-stable, sfruttando la maggiore familiarità dell’industria con queste applicazioni, i ridotti rischi operativi e la scarsa presenza di barriere in ingresso. Parallelamente alla co-estrusione, un’altra tecnologia barriera emergente è la co-iniezione. Numerosi convertitori europei stanno considerando o già testando la tecnologia in una serie di applicazioni commerciali in uscita nel prossimo futuro. Altre tecnologie comprendono la laminazione (buste), lo stampo a soffiaggio o il processo in-mould label (B-IML) per l’applicazione di barriere, oltre all’uso di rivestimenti speciali.
La gestione del cosiddetto shock durante la sterilizzazione dell’EVOH è di fondamentale importanza per il successo delle plastiche con proprietà barriera in sostituzione dei barattoli in metallo o vetro. I requisiti tecnici necessari in queste applicazioni implicano che i fornitori di materiali e di additivi abbiano anch’essi un ruolo importante da svolgere.