Ricercatori canadesi della University of Guelph hanno pubblicato sulla rivista Biochemistry and Biophysics Reports (vol. 6, pagg. 149-157, 2016) i risultati del loro studio sull’attività antimicrobica dei peptidi della soia.
I derivati della soia sono molto utilizzati nell’industria alimentare che potrebbe trarre benefici dall’uso di isoflavoni e peptidi della soia per ridurre la contaminazione microbica.
I ricercatori hanno condotto milioni di test in poco tempo utilizzando sistemi microfluidici e high-throughput screening e hanno trovato che la soia può essere un agente antimicrobico più efficace degli attuali composti chimici di sintesi il cui utilizzo ha portato alla resistenza di alcuni ceppi batterici.
La richiesta di nuovi metodi per combattere i microbi è enorme e i peptidi e gli isoflavoni della soia, biodegradabili e non tossici, potrebbero essere parte della soluzione, essendo in grado di limitare la crescita di alcuni batteri, tra i quali i patogeni Listeria e Pseudomonas.
I peptidi possono agire come ormoni, produttori di ormoni o neurotrasmettitori; gli isoflavoni agiscono come ormoni e controllano molte delle attività biologiche a livello cellulare.
I consumatori sono preoccupati per le potenziali malattie a lungo termine che potrebbero presentarsi a causa dell’utilizzo dei antibiotici di sintesi: i peptidi e gli isoflavoni della soia potrebbero combattere i batteri e ridurre queste preoccupazioni.
I prossimi passi dei ricercatori saranno test su larga scala.