Mangiare uva potrebbe aiutare gli obesi a diminuire certe tipologie di grassi nel sangue correlate con le malattie cardiache e a ridurre il rischio di infezioni, secondo uno studio dell’USDA (U.S. Department of Agriculture).
Susan Zunino, una biologa molecolare presso il WHNRC (Western Human Nutrition Research Center) dell’ARS (Agricultural Research Service) di Davis, in California, studia i composti fitochimici, componenti naturali che si trovano nei frutti, quali uva e fragole, e un suo recente lavoro suggerisce che i composti fitochimici dell’uva potrebbero avere un effetto positivo sul sistema immunitario degli individui obesi.
La documentazione ospedaliera e clinica delle infezioni virali e batteriche ha dimostrato che gli obesi hanno un rischio maggiore di sviluppare infezioni dopo interventi chirurgici. Circa il 35% degli americani è obeso e pertanto ha un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache, diabete e infezioni virali e batteriche.
In questo studio, i partecipanti hanno bevuto o una miscela di acqua e polvere d’uva ottenuta per liofilizzazione di uva da tavola o un placebo, due volte al giorno per tre settimane. Sono stati analizzati campioni di sangue per misurare gli effetti dell’uva sui lipidi, sui marker dell’infiammazione e sulle cellule del sistema immunitario. Rispetto al gruppo placebo, il gruppo della polvere d’uva ha fatto registrare concentrazioni plasmatiche ridotte di lipoproteine a bassa densità (LDL), conosciute come il colesterolo cattivo associato alle malattie cardiache.
Quando i ricercatori hanno stimolato le cellule immunitarie con componenti batterici, hanno riscontrato un aumento nella produzione di citochine, le armi che combattono le infezioni. In una ricerca precedente, Zunino aveva scoperto che una delle citochine era prodotta quando gli individui obesi consumavano polvere di fragola.
Sono pertanto necessari ulteriori studi per confermare che l’aumento nella produzione di citochine ha effetti benefici nella riduzione delle infezioni.